Calabria. Turismo (solo) per parassiti: tutti i flop di Orsomarso e l’ultimo regalo agli amici degli amici

La nostra inchiesta sul Turismo in Calabria resta sempre scolpita negli annali della nostra sventurata regione, specie dopo la riconferma in Giunta del pessimo Orsomarso, ormai per tutti Orsomarcio e soprattutto all’indomani della tragicomica convocazione degli Stati generali degli amici degli amici aumm aumm…

Oggi, insieme a fatti e circostanze, aggiungiamo qualche considerazione generale. Qui c’è in ballo il futuro di un settore, di una economia, che poteva essere il volano per una reale “new green economy”, per noi e per i nostri figli che scappano altrove perché manca lavoro e soprattutto meritocrazia. Un futuro senza ciminiere, fabbriche, inquinamento e cemento, ma basato solo su quello che è, e che ha, di storia, cultura e di natura. Gli unici elementi da soli, e da millenni, attraggono visitatori, promuovono un territorio e darebbero da mangiare ad un popolo. E non come raccontato… (http://www.iacchite.blog/calabria-turismo-i-fiumi-di-denaro-e-gli-intrallazzi-nei-paradisi-fiscali-lo-strano-caso-della-holding-di-cipro/), il denaro a pioggia a holding di Cipro ed agli amici degli amici …

C’è in ballo il futuro di una quantità di imprese micro e grandi, e quello dei loro dipendenti, soggiogati da anni ed ancor più oggi, dall’ignoranza e dalla protervia dei politici, e dalla inadeguatezza e dalla collusione dei burocrati. Tutti alla spietata ricerca del vasto consenso, senza un reale beneficio per la collettività, se non per pochi.
Questa crisi ha portato alla luce tutti i limiti del settore, lo sperpero di denaro, le collusioni, i silenzi, e l’inadeguatezza di chi lo gestisce. In un ambiente in cui tutti sanno tutto, ma nessuno parla.

I dati, le informazioni, gli scandali sono disponibili per chiunque volesse interessarsene: magistratura, addetti ai lavori, opinione pubblica. Basta leggere sul sito della Regione, come abbiamo già raccontato, quanto denaro “a fondo perduto”, (es. L.R. 3/2018), ha preso il volo verso destinazioni esotiche (Lituania, Bielorussia, Slovacchia, Ucraina, eccetera) e persino paradisi finanziari come Cipro, attraverso improbabili holding senza mestiere. Grazie alla “distrazione” o alla compiacenza di politici e dirigenti regionali, e alla “sponda” di operatori locali; alla opportunistica indifferenza, come abbiamo già raccontato, (prima parte INCHIESTA TURISMO CALABRIA) delle associazioni di categoria, colluse e compiacenti; ai tavoli (segreti) di concertazione di alcuni privati con la politica (inclusi quelli con rinvio a giudizio per corruzione a pubblici funzionari); alla sequenza scientifica di fake news sulla stagione straordinaria; al silenzio della magistratura e anche tristemente, dell’opinione pubblica.

Ma prima o poi racconteremo in dettaglio da chi e come è gestita questa “cupola” imprenditorial-politico-burocratica che tiene in scacco un intero settore ed una regione da anni, con infinito sperpero di denaro.

Sperpero che nel tempo, e pare non stia cambiando nulla, si è concretizzato in spot elettorali camuffati da promozione turistica (“Spoleto, Palla Palla, denaro del turismo utilizzato per “cene culturali”); a dir poco inadeguata ed inconsistente, ed a volte ridicola (la promozione della Calabria con la foto del marocchino; gli errori ortografici sulla pubblicità dell’Arcomagno, e chi più ne ha più ne metta); in fiere con stand da centinaia di migliaia di euro, da mille e una notte, per magnificare di presenza dirigenti e politici, con tanto di escort, ristoranti stellati ed alberghi a 5 stelle (tutto rimborsato a piè di lista). E chiacchere e ‘nduja, tante chiacchiere e tanta ‘nduja e cipolla di Tropea; e intrallazzi, fra soggetti quantomeno “discutibili” e faccendieri, in alcuni casi neanche calabresi, o addirittura pregiudicati.

Per proseguire con il piano regionale di sviluppo, un testo strategico che risale al 2010, che si ripropone come la peperonata ogni anno senza modifiche, obsoleto ed incoerente, ma che ha lasciato spazio ad uno stanziamento nel bilancio regionale, di 500mila euro per il mitico “cammino Basiliano”; la formazione professionale

Gli istituti alberghieri, come l’università, non producono talenti, o se lo fanno, prendono la via del Nord o dell’estero, dove vengono valorizzati ed apprezzati. Del resto, se la famigerata svampita di Lorica, Sonia Ferrari insegna Marketing territoriale ad Arcavacata, cosa ci si può attendere per la formazione delle figure professionali e ai relativi albi?

Le guide turistiche e gli accompagnatori sono insufficienti ma non si fanno concorsi, proliferano gli abusivi e gli improvvisati, mancano revenue managers, direttori d’hotel, chef, export manager, concierge. E manca quanto sarebbe utile per la gestione di imprese complesse di settore; per il controllo sull’abusivismo (spesso dalle stesse istituzioni, sostenuto e finanziato). Ed infine il decoro ambientale (monnezza, strade abbandonate, pericoli…) e le infrastrutture (aeroporto limitato, treni inesistenti, ponti sbarrati, depuratori che invece di pulire, sporcano il mare …) di cui mai si dovrebbe smettere di parlare sin quando i problemi non saranno risolti.

Le strategie turistiche vere e proprie restano solo sulle carte e nelle intenzioni paracule: la “qualità dell’offerta” (cultura, tradizione, territorio, enogastronomia, eccetera), è la ricchezza per altre regioni che ora sono cent’anni avanti a noi (Puglia, Sicilia, Molise…), mentre in Calabria continuiamo ad esportare denaro verso Cipro e la Lituania, in cambio di mandrie da rinchiudere in (alcuni selezionati) villaggi della Costa degli Dei. E nel mentre, il mare resta lurido e inaccessibile, e pochi sanno cosa sono i Bronzi, Stilo, Le Castella, Sibari, il Cirò, i fichi cosentini, il passito di Saracena, l’Abbazia florense.

Ma alla politica interessano “i numeri” tout court, ai dirigenti interessano “i favori”, ai rappresentanti del settore interessa la carriera e di “non guastarsela” con il potere  ….

L’assessore Orsomarso, continuamente, ribadisce che per la Calabria è una stagione eccezionale perché i lidi e le spiagge, le rosticcerie, i kebab, i venditori di birra ed arancini, le bancarelle da terzo mondo sui lungomare, hanno venduto bene per 15 giorni ad agosto…

Lo sanno tutti, anche l’assessore (s)gongiato, che gran parte dei “presunti turisti” sono solo giornalieri, spesso locali, o abitano le case fittate in nero (a volte anche sovrabitate senza controllo – vedi Alto Tirreno), mentre quasi il 30% degli hotel è chiuso, e quelli aperti lo sono per solo per il 70-80% delle camere, quasi piene solo nella settimana di Ferragosto.

Non ci sono voli: da dove e come sono arrivati tutti questi turisti in Calabria??? Gli stranieri in giro sono rari, e c’è qualche parente di emigrato che però non va in hotel, non mangia nei ristoranti, non fa visite con le guide, non è interessato ai musei.
Gli operatori turistici, le agenzie di viaggio, gli incoming, i bus turistici, i musei e i siti di cultura, le guide, tutto il resto è totalmente fermo da marzo e chissà fino a quando.

I bandi Stai in Calabria, e InCalabria, sono stati un flop colossale. Meno di 50 esercizi hanno aderito …
Il LavoraCalabria ha impegnato 14 milioni su 40, il 35% !!! Un altro flop colossale!!!
Il Riapri Calabria ha impegnato 33 milioni su 40, il 20% in meno, e una parte è andata ad evasori, elusori, microimprese, ed attività anche professionali, che non hanno mai smesso di lavorare anche durante il lockdown, o hanno ripreso subito dopo facendo lavorare gli addetti anche se in cassa integrazione.

Il bando per gli hotel ha previsto un fondo perduto fino a 160mila euro. Li hanno presi tutti, a prescindere se aperti solo 2 mesi all’anno, parzialmente, o se (come dice lui) quest’anno saranno pieni. E senza “indagare” a chi appartengono o chi li gestisce. Ma che gliene fotte? Qui ci sono interessi milionari e anche, diciamo cosi, “deviati” e le ultime indagini di Gratteri sono soltanto la punta dell’iceberg (operazione “Imponimento” con sequestro di tre resort sulla Costa degli Dei).

Il bando ViaggiaCalabria è stato un “chi arriva prima arraffa, perché nonostante gli avanzi di denaro inutilizzato, l’importo a disposizione non sarà sufficiente.

Dopo anni in mano a governanti opportunisti e approfittatori, ora siamo in mano a soggetti che gestiscono il settore con totale ignoranza in materia, aggravata da un decisionismo sordo e di matrice ultrapopulista e destroide.

L’ultimo bando è stato destinato all’”incoming” (cioè ad imprese che organizzano viaggi e soggiorni per italiani o stranieri in Calabria), sempre a fondo perduto. Ed è uscito dopo una serie di “incontri” riservati e non (sono stati visti più volte aggirarsi negli uffici della Cittadella) fra i soggetti privati di cui sopra, direttamente interessati, con i quali si è preconcordato il testo, alla faccia del resto del mondo. E guarda caso, dopo la presa di posizione pubblica del “compagno di partito” Natale (Lino) Cangemi sulla stampa. Ma questa è un’altra storia…

3 – (continua)