Calabria Verde, il generale Mariggiò è solo il solito commissario “mascherato”

Palla Palla e Mariggiò

CALABRIA VERDE

ALOISIO MARIGGIO’ NOMINA POLITICA : COMMISSARIAMENTO ALL’ANNO ZERO

Fra tutte le disavventure succedutesi via via in Calabria Verde ci saremmo aspettati che il nuovo commissario straordinario, il generale dei carabinieri Aloisio Mariggiò, nominato dall’ineffabile Palla Palla, sicuramente su sollecitazione del solito agente Minniti addirittura tre anni fa, avrebbe dato un calcio a tutti i castelli di sabbia alzati dai clan politici e dagli ex dirigenti di Afor e Calabria Verde cambiando tutto.

Ma dopo tre anni niente è successo. E poi tutto il quadro generale è ancora statico e nello stesso tempo incancrenito, addirittura il generale circola a braccetto con il Vecchio Bond 007, al secolo Antonino Vecchio, che dalla Polizia Provinciale di Vibo Valentia, in mobilità, è stato trasferito, senza titoli e requisiti, in Calabria Verde non si sa come. O forse perché beneficiato dal meccanismo corrotto della politica o dall’influenza del padre ex commissario della vecchia AFOR, molto richiesto nei salotti politici?

Antonino Vecchio

Con tutti gli esuberi degli impiegati di Calabria Verde ed ex Comunità Montana, era proprio necessario assumere un ricercatore di microspie?

Il Commissario liquidatore dell’Azienda A.FO.R., l’avvocato Salvatore Vecchio, suo padre, con delibera di “approvazione di massima della liquidazione dell’AFOR”, liquidata con deliberazione di giunta regionale del 21/02/2008 n.160, asserisce la non idoneità degli ex CO.CO.PRO ma nello stesso tempo favorisce la dirigenza ad espletare un concorso illegale.

In tutto ciò si fa presente che il vice commissario liquidatore o figura equipollente era il dr. Valerio Grillo ovvero colui che sponsorizzava il co.co.pro. Francesco Pititto.

La domanda sorge spontanea: come fa un generale dei carabinieri, che dovrebbe essere garante della legalità e della trasparenza, a camminare con persone che la legalità la mettono sotto i piedi? 

Eppure il generale Mariggiò dovrebbe sapere che è stato proprio il Vecchio Bond 007, in barba alle forze dell’ordine, a bonificare le stanze dei dirigenti e a trovare le microspie piazzate dalla procura di Catanzaro, mentre, con altri collaboratori, che dovevano salvaguardare gli interessi dell’Azienda verificando le presenze degli operai sui cantieri, faceva finta di non sapere che molti di loro erano utilizzati nelle abitazioni di qualche dirigente finito in galera, giustificando loro le presenze.

Nel cantiere presso la Direzione Generale, poi, ci sono ancora guardiani e manutentori. E come mai non c’è una pianta organica di tutto il personale, dopo ben tre anni di commissariamento, ed ancora constatiamo che vi sono pochi eletti ad avere lauti incarichi?

Con rammarico allora dobbiamo prendere atto che la nomina del generale Aloisio Mariggiò altro non è che una nomina politica “mascherata” ed è al servizio del potere. Altro che generale incorruttibile e super partes.