Calabria Verde, la vigna garantita (per tutti) dal Generale Mariggiò

Il Generale Mariggiò

A Calabria Verde tutto cambia ma niente cambia. Non c’è nulla da fare, la derelitta Calabria Verde è una fonte immensa di notizie. Bisognerebbe studiarla nei migliori atenei italiani per poter capire come si faccia a produrre questa quantità enorme di cazzate e soprattutto di atti illegali e ruberie varie.

Il mitico Generale, al secolo Mariggiò Aloisio (ché in Calabria siamo pieni di… Generali, mannaia ara culonna!), che strombazza per ogni che, è riuscito finalmente a ripulirla da ladroni e ruberie varie? Risate a crepapelle… Sarà riuscito ad eliminare gli sprechi? Buonanotte fiorellino

Ma cosa è riuscito a fare, allora? Sinceramente nulla se non continuare ad alimentare sempre gli stessi e soprattutto gli amichetti di Capu i liuni e Palla Palla.

Oggi ci occupiamo degli straordinari/missioni di alcuni instancabili impiegati che per fortuna loro, e per sfortuna dei calabresi che pagano le tasse, riescono a portare a casa un secondo stipendio non facendo un emerito nulla presso la sede di Calabria Verde a Catanzaro.

Il primo dei nostri eroi è il simpaticissimo sindacalista Giuseppe Ferraro di Acri alias “il Compagno magna magna”.

Giuseppe Ferraro è il segretario della Camera del Lavoro (Cgil per chi non è pratico) di Acri. Ferraro, 54 anni, vanta una lunga militanza nel sindacato. Iscritto alla Cgil dal 1980, dal 1987 al 2009 è stato segretario aziendale nella Comunità Montana Destra Crati. Nel 2009 la Cgil lo ha nominato quale coordinatore regionale nelle Comunità Montane calabresi. Nel 2014 è entrato nelle segreterie regionali e provinciali della Funzione Pubblica Cgil.

Grande curriculum vitae per il compagno Ferraro, applausi a scena aperta. Ma il Signor Ferraro vanta anche un primato nazionale per quanto concerne gli straordinari.

Infatti il nostro Compagno sindacalista riesce a stare tanto di quel tempo all’interno dell’azienda Calabria Verde da poter portare nelle sue tasche sindacali quasi 10 mila euro all’anno al netto delle tasse per fare non si sa cosa.

Tra l’altro non si capisce neanche in quale ufficio sia stato collocato e le mansioni svolte se non quelle di passeggiatore di corridori.

Il suo compare è il mitico Caligiuri. Il grande dirigente che ha fatto ridere tutta Italia durante la trasmissione di Giletti, dove è riuscito nel grande intento di non indovinare neanche un congiuntivo: le malelingue sospettano che non li usava perché forse li doveva pagare…Certamente il bravo Caligiuri paga Ferraro o viceversa. Chissà che ne pensa il Generale, visto che ci mangia insieme e certamente non può non saperlo (basta scorrere sull’Albo pretorio dell’Azienda per contarne le decine di determine di pagamento a favore di Ferraro).

Ma il magna magna non si ferma solo al Ferraro e al Caligiuri.

Infatti in azienda continuano ad esserci i cosentini capeggiati dal duo delle meraviglie Pucci e Fasanella che si fanno rimborsare le missioni macchina, alla faccia di tutti gli altri pendolari, per la somma ridicola di circa 500 euro al mese.

Segue a ruota Giovannone Zagarella alias “il Carabiniere”. Moralizzatore prima maniera che prima bacchettava i colleghi con la commissione d’inchiesta per gli straordinari e poi va a casa con tutti gli altri ad orario preposto e ritorna in azienda subito dopo per intascarsi lo straordinario per fare cosa… nessuno lo sa.

Il Trapani è l’esemplare più pittoresco. Venditore di moto, auto, pneumatici, pezzi di ricambio e tutto ciò che concerne il mondo automobilistico. Entra ed esce a piacimento dall’ufficio, grande frequentatore di bar e di autosaloni vari e referente del Generale nei rapporti piuttosto ambigui con una nota officina di Catanzaro, che pur non avendo nessun contratto ripara a costi maggiorati di surplus gli sgangherati mezzi di Calabria Verde. Totale straordinari…. impossibili da calcolare perché il Trapani lavora anche di sabato domenica e festivi. Ma il Generale non sa o fa finta di non sapere. Sarà curioso verificare cosa dirà se – come si sussurra – la magistratura metterà fine a questo indecoroso bordello.