Calabria Verde, l’esercito dei furbetti di ‘O Principale Furgiuele

Paolo Furgiuele

Ormai siamo ai titoli di coda del film noir di Calabria Verde.

Fino ad oggi si è creduto che raccontare le “porcherie “di Calabria Verde con ironia fosse il modo migliore per tutelare le innumerevoli persone perbene che ci lavorano con passione e molte volte con abnegazione esemplare.

Si è cercato di non coinvolgere la “base” perché considerata da tutti la parte debole e facilmente vulnerabile (anche perché non bisognava cadere nell’errore che tutto è sbagliato perché altrimenti niente è sbagliato).

Però ora vogliamo fare con presunzione una piccola premessa, anzi una lezione ad alcuni ignoranti che lavorano in Calabria Verde.

Calabria-Verde

Cosa vuol dire essere complice.

“Còmplice s. m. e f. e agg. [dal lat. tardo complex –plĭcis, comp. di con– e di una radice *plek- presente in plectĕre«allacciare» e plicare «piegare»; propr. «coinvolto»]. – Chi prende parte, attiva o secondaria, con altri nell’esecuzione di un’azione criminosa o moralmente riprovevole: i cdell’assassinoavere un c.; uno dei cha confessato; come agg.:essere cnel furtonel delittoin una truffafarsi cdi un’infamia”.

Quindi, con riferimento alle fattispecie di concorso necessario, un ruolo peculiare viene svolto da tutte le ipotesi di associazione per delinquere, laddove lo stesso fatto di partecipare stabilmente all’associazione, a prescindere dalla realizzazione di alcuno dei reati scopo dell’associazione, configura un fatto di reato del quale sono tenuti a rispondere tutti i partecipanti.

Perciò per il rispetto di quelle professionalità oneste ed operose presenti a Calabria Verde, che ancora oggi non hanno ricevuto né stipendio e né tredicesime, diciamo basta, che questo scempio finisca e lo diciamo forte e senza ironia alcuna.

Perché ricevere continue e continue e-mail e segnalazioni dai dipendenti di questa Azienda, che costa più di 6.000 dipendenti, che vedono calpestata la propria dignità sia personale che lavorativa e che si rivolgono ad un giornale per poter avere un po’ di giustizia sembra veramente paradossale.

D'Acri e Oliverio
D’Acri e Oliverio

Sì, perché la politica sa tutto. Oliverio e la sua cricca sanno e sapevano tutto e stanno fermi per non urtare la suscettibilità di qualcuno, sperando sempre che sia la magistratura ad intervenire per togliergli le castagne dal fuoco.

Ma purtroppo anche altre istituzioni sono consapevoli dei problemi di Calabria Verde. Infatti i sindacati, nonostante siano a conoscenza della situazione si siedono lo stesso nel Comitato d’Indirizzo con i loro delegati regionali a fregarsi il gettone di presenza e non fanno nulla.

Perciò ora diciamo le cose come stanno davvero.

In Calabria Verde c’è una vera è propria associazione di persone che rubano denaro pubblico.

E ci sono dirigenti che firmano atti (quando non fanno altre porcate), funzionari che preparano documenti, direttori dei lavori che attestano presenze ed operai che non fanno niente o fanno attività che non gli competono.

Stiamo parlando delle guardie giurate e non solo (sono sempre operai che hanno preso questa qualifica nel catanzarese grazie a Tallini e ad Adamo/Guccione nel cosentino) di Calabria Verde (l’Esercito di Furgiuele ) che fanno capo alla direzione generale.

Ci sono due altissime professionalità a capo di questo” servizio” fondamentale per l’Azienda (in origine dovevano controllare il demanio regionale per evitare furti e tagli abusivi).

Uno è il famoso 007 VecchioBond (il bonificatore pirla delle microspie) che pur non avendo i titoli, vista la sua qualifica di B3, svolge le funzioni di responsabile. Ora vi raccontiamo perché è complice.

Antonino Vecchio
Antonino Vecchio

E’ complice perché per mantenere il suo status (macchina con autista, missioni, scheda carburante) preferisce omettere di denunciare un taglio abusivo ad Acri (è stato anche ascoltato) e su ordine di Furgiuele ritira su tutto il territorio cosentino le guardie e permette così la devastazione della bellissima Sila.

L’altro è il “piccolo” dottore (non ingegnere) Roberto De Vito, amico di vecchia data, succube e quindi anche complice, di O’ Principale, che per conservare la posizione organizzativa (illegittima per mancanza di qualsivoglia titolo,  percepisce circa 500 euro al mese in più) ratifica ogni atto.

Poi ci sono i dirigenti Allevato, Furgiuele, Errigo e Arlia, che firmano atti che vedremo in seguito come portano a loro e ai loro complici dei vantaggi.

E poi ci sono gli operai.

Tutti giustificavano queste povere vittime dei dirigenti orchi che venivano mandati qua e là a ristrutturare ville ed altro.

Ma quali vittime sono complici!!

E infine (ma solo per oggi…) ci sono i cosiddetti operai guardiani, un esercito di COMPLICI pronti a qualsivoglia favore pur di percepire uno stipendio mediamente superiore ai 2.200 euro netti!!

grafico

1 – continua