Calabria Verde: il ruolo-chiave di Gennarino Magnone e l’interrogatorio di Iacucci

La Guardia di Finanza aveva requisito una stanza nella sede di Calabria Verde e stava chiamando uno ad uno tutti i direttori dei lavori che hanno scaricato il dirigente Alfredo Allevato e hanno collaborato.

Ma i finanzieri avevano allargato il fronte delle indagini e cercavano apertamente il collegamento politico. In questo senso, l’uomo chiave potrebbe essere il factotum Magnone.

Da qualche tempo si sono un po’ abbassati i riflettori su Calabria Verde ma sotto traccia si sta registrando una intensa ripresa dell’attività investigativa e in questo senso si stanno recuperando molte attività di indagine. Per esempio, non è passato certo inosservato l’interrogatorio del pm Alessandro Prontera, ora non più alla DDA di Catanzaro, all’ex presidente della Provincia di Cosenza poi eletto al Consiglio regionale Franco Iacucci, all’epoca dei fatti capo della segreteria del presidente della Regione Mario Oliverio e indagato nell’inchiesta che il 21 settembre 2016 portò all’arresto di 5 dirigenti di Calabria Verde. Iacucci era accompagnato dal suo avvocato di fiducia, Gregorio Barba.

Di conseguenza, oggi torniamo ad occuparci del dottore Gennarino Magnone, agrotecnico, non agronomo, che viene assunto per redigere i piani di gestione (che però possono essere sottoscritti solo da agronomi iscritti all’albo professionale…).

Calabria Verde ha decine di figure professionali abilitate a svolgere tale funzione. Ma l’ex dg Furgiuele – oggi deceduto – preferiva Gennarino. Perché? Forse perché era l’uomo di fiducia del consigliere regionale Mauro D’Acri, oliveriano di ferro? E forse perché Mauro D’Acri e Palla Palla sapevano che a prendersi le rogne di questa assegnazione illegittima sarebbe stato il capo della segreteria Franco Iacucci?

Ma non solo. Si dice in giro che Magnone è anche indagato per truffa per reati connessi a fondi concessi dalla Comunità Europea. 

E forse risulta pure indagato per il caso Sarlo ed è stato persino l’autista di Franco Morelli, il celeberrimo compare del mio compare. Insomma, Gennarino è messo veramente bene. Non c’è che dire.

Franco Morelli

Sarà per questo, sarà per quell’altro, fatto sta che il professionista si è seduto per mesi e mesi alla destra del direttore generale e non sembrava più un consulente ma un dipendente vero e proprio e ha tenuto a lungo i rapporti con la presidenza come voleva il suo padrino politico Mauro D’Acri. Quanto a Iacucci, poi le cose sono andate diversamente e il segretario ha deciso di andarsene alla Provincia.

Gennarino Magnone

Il buon Gennarino è stato nominato consulente per la stesura del Piano di Gestione ed assestamento forestale del Parco Periurbano 2 Li Comuni Siano di Catanzaro.

Gennarino, come accennavamo, nasce come figlioccio del buon Morelli e ha un curriculum di tutto rispetto.

Indagato, in particolare, nel caso Morelli come autista e conviviale alla cena tenuta a Gambarie d’Aspromonte con il defunto boss della montagna Musolino; ma anche indagato nel caso Sarlo per falsa testimonianza; e per truffa per falsa rendicontazione dei fondi comunitari di una sua piccola azienda.

Consulente agrario dell’azienda agricola privata di ‘O Principale Paolo Furgiuele e creditore dello stesso, per questo è stato (ed è ancora!!!) suo consulente personale, come lo stesso ex direttore generale ha dichiarato in più occasioni che lo vedono protagonista (riunioni sul dissesto idreogeologico, sui fondi comunitari e cosi via).

D’Acri e Oliverio

Dopo le disavventure di Franco Morelli, Gennarino Magnone è passato sotto la sfera protettiva del consigliere regionale Mauro D’Acri e di Franco Iacucci grazie agli uffici del solito Furgiuele.

E ovviamente ha avuto responsabilità di un certo livello.
Gennarino, per esempio, viene incaricato con determina n.161 del 05/08/2015 per redigere un piano di gestione di Siano.

Prima domanda.

Perché incaricare un esterno visto che in Calabria Verde ci sono decine e decine di professionisti idonei a firmare un piano di gestione?

Seconda domanda.

Perché fare il Piano di gestione di Siano visto che si tratta di demanio del comune di Catanzaro e quindi non demanio regionale?

Risposta 1° quesito

Forse il lauto compenso di Magnone (circa 20 mila euro) serve anche per saldare qualche vecchio debito…

Risposta 2° quesito

Forse perché bisogna dare seguito alla creazione di una centrale a biomasse voluta dall’ex Governatore Loiero e sponsorizzata da alcuni, definiamoli cosi, “imprenditori” di Lamezia Terme?

Noi siamo certi che il pm Prontera abbia rivolto queste domande anche a Franco Iacucci e siamo altrettanto certi che Iacucci abbia risposto così come abbiamo fatto noi. Non solo su questo argomento ma anche e soprattutto sulle altre domande insidiose riguardanti il bando dei 32 milioni per i servizi antincendio clamorosamente annullato in autotutela nel quale sono impelagati fino al collo pezzi eccellenti del Pd calabrese. E prima o poi, i nodi vengono sempre al pettine o se preferite la verità viene sempre a galla.