Cariati, un anno fa: l’arroganza della sindaca Greco. Insulti alla minoranza

Quanto viene descritto da Assunta Scorpiniti, Caterina Agazio, Maria Crescente e Pasquale Trento risale al 1° luglio 2017, poco più di un anno fa. La giunta di Filomena Greco sarebbe caduta, squassata dai contrasti interni, nello scorso mese di gennaio ma a giugno la first lady del gruppo iGreco ha vinto di nuovo le elezioni. Oggi il terremoto giudiziario con il divieto di dimora alla sindaca, pesantemente impelagata in una storia di corruzione per la gestione del servizio rifiuti. 

L’ARROGANZA DELLA SINDACA GRECO: INSULTI ALLA MINORANZA

E  MANCANZA DI RISPETTO PER LE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE 

#CariatiPulita e il gruppo PD per protesta abbandonano l’aula consiliare

Può un sindaco eletto inveire contro dei consiglieri comunali definendoli “pagliacci”? Può affermare che gli interventi degli stessi, civilmente argomentati con tanto di documenti e istanze dei cittadini, sono “di livello molto basso”? Può la sua fida assessora dire che la minoranza vuole “visibilità politica” e “fare passerella”, solo perché ha preteso di affrontare non a porte chiuse, ma nella sede istituzionale più vicina ai cittadini, un tema di massimo interesse collettivo come la sanità locale e la precaria situazione del P.P.I?

Questo è accaduto ieri nel consiglio comunale di Cariati che, grazie all’arroganza della sindaca Filomena Greco e alla sua nota tendenza ad annientare ogni voce contrastante, ha toccato il fondo del degrado, in barba al rispetto che per il suo ruolo, deve ad ogni cittadino e all’istituzione da lei rappresentata.

Non potevamo restare indifferenti di fronte a questo, a un Presidente del consiglio comunale che non pone freni, ma chiede alla forza pubblica di allontanare gli indignati consiglieri di minoranza, ignorato dalla Sindaca nella decisione di sospendere la seduta comunale; e di fronte a consiglieri di maggioranza complici inerti di una grave deriva dittatoriale.   

La scelta di abbandonare l’aula è stata per noi molto sofferta, ma obbligata. Ecco le “colpe” per le quali siamo stati vergognosamente attaccati, dopo i nostri interventi, dalla prima cittadina di Cariati.

Abbiamo voluto il confronto pubblico per trattare un argomento di fondamentale importanza per la vita di ogni cittadino di Cariati, dopo quasi quattro mesi senza convocazioni dell’assise nonostante le scadenze, le interrogazioni inascoltate, gli innumerevoli problemi della nostra comunità.

Abbiamo dichiarato totale disponibilità a lavorare a un documento comune e ad affiancare l’amministrazione in qualunque azione tesa a risolvere le carenze sanitarie di Cariati.

Abbiamo portato in consiglio  proposte redatte dopo l’ascolto dei cittadini e degli operatori sanitari e dopo aver interloquito con le istituzioni regionali.

Forse alla Sindaca ciò dà fastidio? Forse non avrebbe voluto il cenno ai suoi enormi conflitti d’interesse quale titolare di sanità privata (alla cui coesistenza, sia chiaro, non siamo contrari) e all’illusione del grande ospedale aziendale che, in caso di vittoria elettorale, avrebbe regalato ai cariatesi?

Non è la prima volta che assistiamo a questi comportamenti antidemocratici e irrispettosi dei cittadini e dei ruoli istituzionali da parte della Sindaca e della sua maggioranza. Ma non intendiamo subirli passivamente, per dignità personale e per riguardo al mandato ricevuto dai nostri elettori. La misura è ormai colma. Consapevoli della necessità di tutelare le nostre istituzioni democratiche, informeremo il Prefetto di quanto avviene nel comune di Cariati.

I concittadini cariatesi devono rendersi conto che questo non è il modo di gestire un comune, che, tra l’altro, a un anno di amministrazione, presenta ancora enormi criticità.

Ci auguriamo che si possa recuperare il valore del rispetto e del dibattito democratico, al quale intendiamo continuare a contribuire impegnandoci al massimo, sempre dalla parte dei cittadini, per il progresso della nostra comunità.

Assunta Scorpiniti, capogruppo consiliare di #CariatiPulita

Caterina Agazio, Maria Crescente, Pasquale Trento, per il gruppo PD