Caro Occhiuto ti scrivo: che fine ha fatto quell’inchiesta?
utilizzando la forma dialogica e confidenziale per mera comodità espositiva. Tra poco ci saranno le elezioni provinciali. Anzitempo, dunque, vorrei ricordare la storia delle fotografie, pubblicate lo scorso 8 maggio dal sito «iacchite.com», delle auto di una figlia e dell’autista del governatore della Calabria in riparazione nell’officina del centro, a San Giovanni in Fiore, per la viabilità invernale della Provincia di Cosenza.
Incredibile: al Centro di viabilità della Provincia riparano le auto di Palla Palla
di Emiliano MORRONE
In proposito tutti i parlamentari calabresi del Movimento 5 stelle inviarono un esposto alla Procura di Cosenza e chiesero al «presidente facente funzioni della» riferita Provincia di «voler disporre con urgenza un’indagine interna».
«Il centro in parola, per quanto appreso dalla citata fonte giornalistica, dovrebbe servire esclusivamente – scrissero i 5 stelle – per il ricovero e riparo dei mezzi della Provincia di Cosenza atti a garantire la viabilità invernale sulle strade di propria competenza. Agli scriventi parlamentari la vicenda appare molto grave, perché qualcuno, forse anche nella convinzione di essere coperto, potrebbe aver usato in modo improprio il predetto centro e avvantaggiato dei soggetti privati». «Alla coscienza civile – aggiunsero i parlamentari – sorgono spontanee alcune domande. Chi ha portato nell’officina del riferito centro le vetture di cui ha dato conto il ricordato servizio giornalistico? Chi sapeva e ha taciuto? A che titolo quelle automobili si trovavano sotto i “ferri” dell’officina del centro antineve della Provincia di Cosenza? Il governatore Oliverio, che volle quel centro da presidente della Provincia di Cosenza, non ne era al corrente? Chi avrebbe pagato le spese di presunte riparazioni alle vetture? Chi ci avrebbe guadagnato?».
Nell’immediato rispose loro il vicepresidente della Provincia di Cosenza, Francesco Bruno, facente funzioni al posto tuo, Mario (Occhiuto, nella foto in basso, ndr).
Con nota del 9 maggio 2016, protocollo numero 19059, Bruno preciso: «L’Ente ha già avviato inchiesta interna per l’accertamento della veridicità di quanto riferito dalla stampa locale, previa riunione convocata dallo scrivente già sin dall’inizio della giornata lavorativa, alle ore 10,30, della quale è stato redatto verbale, a cura del vicesegretario della Provincia».
«È stata richiesta relazione scritta – proseguì il vicepresidente della Provincia di Cosenza – al Dirigente del Settore e al Responsabile del Servizio con invito a volere verificare se l’immobile fotografato è quello adibito a Centro di viabilità invernale e se si sia proceduto a controlli circa l’uso del servizio pubblico, nonché ogni altro utile elemento per la valutazione del caso». «All’esito della detta indagine interna – assicurò Bruno – sarà cura dello scrivente e dell’Amministrazione che rappresento denunciare alle autorità preposte, eventuali illeciti che dovessero essere accertati». «Qualora il fatto riferito dalla stampa risultasse non veritiero, si procederà, ugualmente – anticipò il politico – alla salvaguardia delle ragioni della P. A., mediante le opportune azioni di tutela nei confronti degli illeciti a mezzo stampa».
Ora bisogna capire quali sono gli illeciti a mezzo stampa e quali le ragioni della pubblica amministrazione. E qui, come sempre, è una questione di angolature, sottigliezze, punti di vista e teorie della complessità.
Mi piacerebbe sapere in che modo è stata condotta l’indagine interna della Provincia di Cosenza: chi è stato sentito, quali elementi sono stati acquisiti, quali protocolli operativi controllati, quali fatture verificate, quali corrispondenze riscontrate tra forniture e riparazioni dei mezzi provinciali antineve, come viene – o veniva – registrato il lavoro quotidiano nei vari centri provinciali per la viabilità invernale, se vi è (o vi era, prima della pubblicazione delle suddette foto,) un archivio informatico o cartaceo per la gestione delle risorse, per esempio per la registrazione del carburante acquistato e utilizzato, l’operatività quotidiana dei veicoli e il relativo chilometraggio, i turni, le ferie, gli straordinari del personale e così via.
Te lo chiedo perché poi non abbiamo saputo più nulla di quell’annunciata indagine interna; il che legittima l’ipotesi che sia calato d’ufficio il velo del silenzio. Magari per paura, per ignavia, per complicità diffuse o per un’omertà meccanica e generale che in Calabria ha un ruolo determinante nel mantenere il degrado e l’arretratezza e nell’incentivare l’emigrazione.
Inoltre te lo chiedo perché, a conti fatti e dato il meccanismo vigente delle elezioni provinciali, dovresti essere riconfermato alla guida della Provincia di Cosenza; la stessa che Mario Oliverio ha amministrato per 10 interminabili anni, pure con qualche esagerazione clamorosa, che non c’entra proprio con gli amici da ultimo trasferiti o piazzati alla Regione.
Per esempio, mi dicono le mie buone fonti, quella sul «parco macchine tra i più moderni del Paese», smentibile con una semplice occhiata ai mezzi spazzaneve, che potrebbero avere l’età del memorabile film Rambo. Mi piacerebbe sapere, allora, come fanno a passare le revisioni alla Motorizzazione civile. Devo pensare che abbiano una manutenzione straordinaria continua, benché pare che i loro contachilometri siano fuori uso da un bel pezzo e perciò segnino sempre la stessa cifra.
E poi ce ne sarebbero di questioni da chiarire, perché in giro se ne sentono tante, che mi sembrano perfino costruzioni alla Borges, incredibili e lontane dall’antropologia dei nostri luoghi. Dicono che ci sono soggetti che fanno entrare catorci nelle officine, le riparano, le sistemano per bene e poi se ne impadroniscono o le passano a sodali di qualche rais. Bah, ciò che non è provato sa di fesseria. Però ho rimediato qualche foto aggiuntiva, che qui ti riporto, nella speranza che tu prenda una posizione, magari un po’ più robusta di quella del tuo vice Bruno, che non vorrei gli avessero predisposto come pezza pubblica rispetto alla denuncia dei parlamentari 5 stelle.
Aspetto, Mario, una tua risposta, possibilmente in tempi rapidi e con volontà chiare.
Ultimo punto: la Provincia di Cosenza ha poi denunciato qualcosa alla Procura, o quella indagine interna si è arenata per indolenza, opportunismo politico o costumanza del potere? Il nuovo procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo, ne avrà di dubbi su questo pasticcio pubblico, che il palazzo ha piuttosto dimenticato.
Emiliano Morrone