Casali: da quartiere attivo a periferia dimenticata

Palazzetto dello sport inagibile dal 2013

Borgo operaio di piccoli opifici, luogo di esecuzioni capitali e di ulteriore espansione urbana fra ‘800 e primo ‘900, il quartiere Casali col passare del tempo divenne centro periferico della città di Cosenza. Qui trovò alloggio nel 1937 in un grande caseggiato signorile a cui era annessa una fabbrica di mattoni, non più attiva, la suora (oggi Beata) Elena Aiello. Attualmente il quartiere ha perso la coscienza della sua identità storica e culturale, completamente abbandonato e degradato non si è riusciti a sfruttare il patrimonio che aveva e, tuttora, ha da offrire. La sua posizione strategica che lo collega con la strada che riversa dalla Presila, dalle frazioni e dagli altri paesi, avrebbe potuto consentire un ricco commercio agroalimentare, incrementando un proficuo reddito economico per la città. Ma si è preferito procedere con costruzioni e dimenticarsi del quartiere. Al centro dell’attenzione (una volta ora neanche per quello) per l’attrattiva esercitata dalla stazione prima fermata del tracciato ferroviario diretto a Campora S.Giovanni e Nocera Torinese, poi non realizzato e ceduto alle ferrovie Calabro-Lucane, quando il collegamento con la linea tirrenica nazionale venne affidato alla ferrovia Cosenza-Paola. Neanche per il transito ferroviario il quartiere è riuscito ad avere un rilancio, eppure il primo cittadino continua a parlare di rigenerazione di questo e tanti altri luoghi che, invece, appaiono agli occhi dei loro stessi residenti, morti.

Nato come un quartiere produttivo ricco di opifici, col tempo si è spopolato ed è diventata periferia a sé della città. Si parla ora di riqualifica della villetta adiacente la stazione, rinominare la stazione stessa, pulizia e decespugliamento del Palazzetto dello sport; opere certo (anche se non ancora attutate) importanti ma che in minima parte riporterebbero l’area sotto i riflettori. Sarebbe necessaria, invece, un’azione efficace di sviluppo agricolo per preservare quei prodotti locali di grande eccellenza e la zona, ha tutte le caratteristiche ideali per prestarsi a ciò. Investire dunque per altrettanti rientri futuri in termini di fatturato. Ma non è stato così e né si pensa ad una possibile risoluzione di tale genere. Si sa, nella nostra città si è avviato il processo per il quale l’intervento pubblico è sempre in perdita: si spende per creare rendita che viene incamerata da altri soggetti.

GLI INTERVENTI NON ANCORA AVVIATI

Attualmente il quartiere di Casali, che dovrebbe essere di gran interesse per storici e amanti della cultura, pare essere abbandonato e lasciato nel dimenticatoio totale. Ma da pochi mesi il sindaco Occhiuto ha deciso d’intervenire sull’area attraverso lavori di riqualificazione cambiando look, in primis, alla stazione ferroviaria. Finora gli unici lavori già avviati, hanno interessato l’area esterna e interna del palazzetto dello sport di Casali, attraverso la bonifica straordinaria finalizzata agli interventi di diserbamento e decespugliamento ed alla rimozione di rifiuti di ogni genere. Ma a vedere il palazzetto non sembrerebbe proprio. Degrado e sporcizia intorno all’edificio sono tuttora ben visibili e, nonostante alcuni nuclei familiari abbiano lasciato la struttura sportiva, si rileva ancora la presenza di occupanti che, non avendo altra alternativa, hanno protratto la propria permanenza fino ad oggi; in un contesto ormai di estrema precarietà logistico, igienico, socio-ambientale.

Intrno_palazzetto2

I residenti della zona, infatti, appaiono amareggiati dalla totale incuria nei confronti di un luogo, un tempo, sede di molte attività non solo sportive ma anche culturali. “Dicono – ha affermato un residente – che hanno pulito il palazzetto, speravamo ritornasse ad essere attivo, ma non è così. Ancora vi risiede una famiglia. A noi dispiace ma i nostri figli sono costretti a giocare per strada con tutti i rischi che ciò comporta”. La storia va avanti da anni, nel 2013 è stato concesso un contributo di 6.500,00 euro all’Associazione MO.C.I. Ong di Cosenza a sostegno delle spese relative alle attività di spostamento delle famiglie Rom dal Palazzetto dello Sport di Casali (Determ.Dirig. n.2182 del 2013). Ma siamo nel 2015 e il palazzetto non è utilizzabile. Tutt’altro, dunque, che riqualifica, si è tornati al punto di partenza.

Mentre per la villetta adiacente la stazione dei treni, ancora funzionante (che presto si dice verrà re-intitolata a Michele Cozza), i pareri si dividono: c’è chi è contento, chi considera la cosa uno spreco di fondi. Poi c’è una parte di cittadini, forse la maggiore, che non ne sa proprio nulla, non ne ha neanche sentito parlare di lavori e riqualifica, che avrebbero dovuto iniziare mesi fa. Bisognerebbe capire, dunque, quali siano i progetti precisi del primo cittadino per l’area e i tempi; ma si sa a Cosenza e dintorni i progetti sono secolari e ancor di più lo sono i tempi per realizzarli.

Valentina Mollica