Grandi manovre per la sanità. La Regione ovvero il commissario Scura e il suo sub Urbani (emanazione più o meno diretta dei poteri forti del sistema politico) potrebbero decidere a breve insieme a Oliverio i nomi dei prossimi direttori generali.
L’inibizione inflitta a “Palla Palla” dal dottore Cantone, infatti, non sarebbe tanto forte da bloccare il meccanismo infernale delle designazioni.
E’ stata diffusa pochi giorni fa una lista di 150 personaggi all’interno dei quali la massopolindrangheta calabrese sceglierà i soliti equilibri per continuare a dilapidare soldi e ad alimentare clientele alla faccia dei cittadini perbene.
Il nome più “famoso” è quello di Arcangelo Fonti, medico legale di vecchia data, che pare si sia deciso a compiere il grande passo.
Il suo sponsor principale è suo cognato ovvero il procuratore della Repubblica Dario Granieri. In perfetta linea con il sistema deviato che comanda a Cosenza. Un magistrato che copre tutti gli imbrogli della sanità e che potrebbe addirittura piazzare un suo parente al vertice della “cupola”.
Una sfacciatissima ostentazione di potere che fa sinceramente ribrezzo.
Ma se proprio la massopolindrangheta decidesse di non farla così sporca, ci sono almeno altri cinque candidati che vanno in quella stessa direzione.
Pensiamo per esempio a Domenico Sperlì, il primario di pediatria uscito indenne (sempre grazie al procuratore Granieri, guarda un po’ che combinazione…) da una squallida storia di malasanità che è costata la vita a un ragazzo di tredici anni, Romano Marino.
Sperlì non solo non si è preoccupato del deterioramento della sua immagine per la sua incredibile negligenza ma si è messo anche in lista per avere riconoscimenti “politici”. Roba da far venire il vomito.
Passando a candidati più politici e meno massonici (il riferimento è sempre alla massoneria deviata e non a quella che agisce alla luce del sole), impossibile non citare Giancarlo Carci. Il cugino di Donna Ermanna, molto gradito all’intellighenzia di una certa sinistra trasversale e radical chic, non dispiace neanche ai fratelli Gentile, che ormai viaggiano a braccetto con il centrosinistra.
In lizza c’è anche la rampante Patrizia Tortorici, figlia dell’avvocato Gianni ma soprattutto amica di vecchia data di Enza “Madame Fifì” Bruno Bossio, con la quale ha condiviso un bel pezzo di strada nel saccheggio dell’informatica calabrese.
I centristi invece ci propongono il trombatissimo Franco Pichierri, amico degli amici fin dalla notte dei tempi. E la new entry Mario Veltri, in cerca di collocazione e gradito alla “paranza”.
Avete capito come funziona?