Catanzaro, forte scossa di terremoto nella notte: l’approfondimento geologico di Ingv

Fonte: INGV terremoti

Il terremoto avvenuto stanotte tra Catanzaro e la costa jonica, secondo i dati accelerometrici disponibili al momento, ha fatto registrare accelerazioni che corrispondono ad un’intensità strumentale su terreno roccioso tra il IV ed il V grado della scala MCS. La relativamente elevata profondità ha fatto sì che l’area del risentimento abbia coperto un’ampia regione, raggiungendo, ad esempio, Messina.

Simile risentimento si evince dalla Mappa del risentimento sismico in scala MCS elaborata a partire da 331 questionari online (aggiornato alle 1:37) dal sito www.haisentitoilterremoto.it.  La mappa aggiornata dei risentimenti è disponibile al seguente LINK.

Al momento (ore 1.45) si registrano altre 5 scosse nella zona, la cui magnitudo è pari o inferiore a 2.

Vista la profondità dell’evento ed il meccanismo focale di tipo compressivo, il terremoto odierno è compatibile con il contesto della zona di subduzione dell’arco calabro. Un post di approfondimento geologico su questo tema è stato pubblicato in occasione del terrremoto di magnitudo Mw 4.0, avvenuto il 7 ottobre 2019 circa 20 km a Nord Ovest rispetto all’evento odierno.

La subduzione è un processo che si instaura lungo il margine tra due placche che convergono, per cui una delle due scorre sotto l’altra, sprofondando nel mantello sottostante. La subduzione dell’Arco Calabro è il risultato della convergenza tra la placca euroasiatica -a nord- e la placca africana – a sud. Le misure geodetiche confermano che questo movimento relativo avviene ad una velocità di alcuni millimetri ogni anno.