Catanzaro, sanità mafiosa. Comandano il boss Parente e il Grande Vecchio: Fiorita come Titti (il canarino)

Il sindaco del comune di Amato (Catanzaro) chiede “motivazione dello spostamento da un Comune all’altro”. E’ la domanda del giorno nella “Capitale”, quella che alimenta il “rebus” della vicenda del Centro Diurno San Pio e del suo trasloco, armi e bagagli, nell’orbita della Vivere Insieme, l’associazione del boss delle cliniche Claudio Parente, già tristemente nota alle cronache giudiziarie per l’operazione “Ti fa stare bene”, quella che narrava della clinica degli orrori, la San Francesco Hospital e per l’altra, denominata operazione “Corvo”, che tratta di una megatruffa in piedi dal 1998, che blocca un pezzo di città e di suoli di proprietà pubblica, per un centro sanitario mai nato e forse mai pensato. Sono vicende ormai destinate ad una conclusione all’interno delle aule di giustizia.

La domanda formulata dal sindaco del Comune di Amato nel corso della Conferenza dei Sindaci dell’Ambito Catanzaro del 22 luglio 2022, l’unica e sola, rispetto ad un cliché già preconfezionato è in forma diversa la stessa che si è posto padre Piero Puglisi, con il suo selfie peraltro nemmeno tanto sfuocato: quel commento lanciato grazie all’uso delle tecnologie digitali e degli smartphone, che mette in crisi il sistema e svela un miracolo mancato. Da qui parte la soluzione del rebus, che agita le sottane di certo clero accriccato e che fa tremare l’elastico delle mutande agli attori principali ed ai facilitatori, i colletti bianchi inquinati che sono la caratteristica del comune di Catanzaro, luogo protetto della migliore massomafia, anche sanitaria.

Potenza divina, ci verrebbe da dire se pensassimo che tutto nasce da una volontà suprema, salvo considerare tale quella del “grande Vecchio” e della holding sanitaria sua protetta. Ma a questo non ci crede nemmeno padre Piero Puglisi che più di tutti dovrebbe – il condizionale è d’obbligo considerato il soggetto – essere in frequenza con l’Altissimo. Salvo poi scoprire che non trattasi di miracolo alcuno, ma solo e soltanto del vecchio, consumato e sudicio sistema di collusione e complicità che sono i vecchi arnesi di gestione e di ruberia della sanità calabrese, dove anche la Chiesa c’è dentro fino al collo. Così se non è volontà divina, se non c’è miracolo alcuno, se la puzza di truffa criminale si avverte meglio di quella del depuratore di Catanzaro Lido, allora nessuno si potrà chiamare fuori e, men che meno, potrà impedirci di giocare anche noi alla soluzione del “rebus”.

Per capire le ragioni che hanno generato il “mancato” miracolo di “San Pio” bisogna considerare che le richieste del “Grande Vecchio” e dei suoi amici (im)prenditori sanitari, sono opzioni irrinunciabili che il sindaco Nicola Fiorita – trasformato in Titti il canarino chiuso nella gabbietta dorata – deve assolvere. Così mentre il sindaco del CambiaVento, zitto e mosca, esegue le merdate, si prepara l’altro grande ingresso: la new entry dell’uomo fidato, dei sanitari e del Grande Vecchio  nel gabinetto di Fiorita, perché è da quella postazione che si governa, si imbratta e si consolidano le complicità. D’altronde il terreno è fertile in questo tema nel comune di Catanzaro, dove la corruzione è metodo di gestione e, la cosiddetta “anticorruzione” è un vezzo nelle mani della mistica di Simeri Crichi. Il gioco è fatto, ma è solo un pezzo del rebus!

La redazione della “Sanità Enigmistica” è sempre a Catanzaro, nello specifico all’interno dell’Ambito sociale di Catanzaro, dove il caporedattore dott. Antonino Ferraiolo stabilisce la sceneggiatura, identifica le comparse e suggerisce agli attori, sotto l’attenta supervisione del direttore editoriale, anzi giusto per non fare un torto alla Treccani, della “direttora” Vincenzina Sica, la mistica dalle stimmate tossiche di Simeri Crichi. Si va in scena e si recita la commedia…

Capita però che per la mancata intercessione divina, per l’ansia da prestazione di qualche attore, nei fatti una schiappa, da stecca, facendo scena muta o sbagliando la partitura, nonostante la preparazione al corso di recitazione del dott. Antonino Ferraiolo. Capita… Così presi dall’emozione, il vicesindaco del Comune di Marcellinara e del Comune di Andali tacciono, o peggio ancora quello di Andali va fuori contesto, con un affermazione che mai nessuno, avrebbe scritto sulla partitura della commedia criminale della sanità.

Ritorna allora di evidenza la domanda, quella sempre fuori contesto rispetto alla sceneggiatura ed ai corsi di recitazione, del sindaco del Comune di Amato, la cui risposta potrebbe risolvere parte del rebus.

A questo punto c’è da capire, per risolvere il rebus, quale sia la risposta più autentica: quella costruita dalla sporca dirigenza del comune di Catanzaro che deve reggere il moccolo a Claudio Parente? Oppure quella che è abilmente nascosta fra le pieghe dei documenti, falsati dalla burocrazia unta? Il 2 punto all’ODG della Conferenza dei Sindaci dell’Ambito di Catanzaro: “Trasferimento struttura semiresidenziale Centro Diurno ‘San Pio’ dal Comune di Andali al Comune di Marcellinara”, ci dice che non è un nuovo segreto di Fatima, ma la solita merdata impacchettata a favore “degli amici degli amici”, quelli citati dal palazzinaro di Squillace Lido, padre Piero Puglisi.

Noi non siamo deputati alla rivelazione dei segreti, né quelli codificati da Santa Romana Chiesa, né quelli codificati dalla massomafia sanitaria. Per i secondi, in particolare, ci pensa e ci ha pensato padre Piero Puglisi, di certo meglio attrezzato per dottrina criminale e per mero interesse imprenditoriale, salvo non intervenga in soccorso il Procuratore Nicola Gratteri. Noi ci interessiamo di seguire la notizia, di incrociare le fonti e di valutare le prove documentali e questo tentiamo di fare, partendo dalla fine per arrivare alla genesi: quella del Centro Sociale San Pio.

La risposta la fornisce ai presenti il dirigente dott. Antonino Ferraiolo, avendo capito che i suoi attori non solo hanno dimenticato le battute da lui scritte, ma sono delle schiappe pericolose: «Prende atto delle comunicazioni del vicesindaco di Andali, e sottolinea che la motivazione dello spostamento da un Comune all’altro soggiace a motivazioni di tipo imprenditoriale. Precisa, che per procedere nel merito di cui al presente ODG, è necessario l’accordo di entrambi gli enti coinvolti, oltre che della Conferenza».

Si capisce che il “trasferimento” del Centro Diurno San Pio ha una motivazione di carattere imprenditoriale (?), così sottolinea il dirigente dott. Antonino Ferraiolo, come se l’Ambito di Catanzaro piuttosto che interessarsi di politiche sociali e quindi, di programmare una risposta sociale e sanitaria sul territorio di competenza, soggiace ai desiderata degli imprenditori, amici della massomafia e della politica corrotta, senza valutare la spoliazione di una parte di territorio a vantaggio di altro, quello che nelle parole di padre Piero Puglisi, appare già ampiamente servito.

C’è un altro elemento di assoluta criticità e di opacità nella procedura adottata, quello che risiede nelle parole del vicesindaco di Andali, quando svela che il Centro Diurno San Pio, fermatosi senza ripartire per la crisi del Covid, “(…)funzionava poco a causa della circostanza che vi era poca utenza”. Qui si apre un varco, o meglio una crepa nella procedura che ha visto questo Centro Diurno passare di mano da una proprietà all’altra, arrivando alla fine nelle mani della Vivere Insieme, quasi fosse una scelta già programmata sulla quale si è costruita una procedura di funzionamento e di accreditamento. Ma, a tutto questo si aggiunge che le procedure che il dirigente dott. Antonino Ferraiolo ha esplicitato nel corso della riunione della Conferenza dei Sindaci dell’Ambito di Catanzaro del 22 luglio 2022, presentano qualche altro elemento di dubbio, o meglio qualche altra schifezza costruita ad arte. Così come sembra evidente che la Conferenza dei Sindaci non abbia ottemperato alle sue prerogative e che il trasferimento del Centro Diurno San Pio dal comune di Andali al comune di Marcellinara presenta un elemento di illegittimità, se è vero, sempre secondo le indicazioni di Ferraiolo,  per il trasferimento “(…)è necessario l’accordo di entrambi gli enti coinvolti, oltre che della Conferenza”

Ma questo accordo fra i comuni interessati c’è stato? E se c’è stato dove e come è avvenuto? Di certo non se ne trova traccia nel verbale della riunione, nel testo che rappresenta il documento ufficiale, quindi qualcosa non torna nella procedura, cosa peraltro evidente che classifica nel campo della falsità e della manipolazione di favore tutta la procedura, atteso che il silenzio dei delegati dei comuni di Andali e Marcellinara lo si evince dall’intero verbale. Sarà anche questo accordo un elemento aggiuntivo del nuovo mistero di Fatima? Quello avvenuto magari con un cenno di testa e segretato alla conoscenza degli atti ed alla consistenza della legalità amministrativa?

I dubbi non finiscono qui, così come non finiscono una serie di imbrogli coperti dai colletti bianchi, che ci dicono che alcune procedure di aumento dei posti, siano quantomeno non necessari, se prendiamo per buone alcune affermazioni riportate in verbale. Così come l’autorizzazione al funzionamento e/o l’accreditamento non sono procedure scindibili dalla struttura immobiliare rispetto alla quale sono stati concessi. Non sono suppellettili che si scatolano per trasportarli con il trasloco. Ma, questo sarà un altro capitolo, un approfondimento tecnico che ci conferma che il trasferimento del Centro Diurno San Pio sia una porcata, fatta solo per compiacere il boss delle cliniche Claudio Parente, mentre il sindaco Fiorita, il canarino Titti resta nella sua gabbietta, perché anche a lui…non ci dissaru nenta!