Catanzaro, sanità parassita. “Dulbecco”, via libera alle grandi manovre sui primariati

Le partite per l’integrazione ospedaliera sono appena cominciate e sono tutte da giocare. La nomina del direttore generale unico, la quantificazione del patrimonio delle due Aziende che confluiranno nella “Dulbecco”, la certificazione del debito, ma soprattutto la direzione delle Strutture operative complesse (quindi la conferma o meno dei primari) cioè di tutto quel contesto che, negli anni, ha dato vita a un conflitto a bassa intensità fra medici ospedalieri e docenti universitari. Quest’ultimo aspetto è stato recentemente messo da parte per non intralciare la redazione del protocollo d’intesa, ma tornerà a farsi sentire.

Un commissario

Il documento firmato martedì dal governatore Occhiuto e dal rettore De Sarro diventerà efficace dal giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale. È dunque questione di tempo, non molto (la fine di questa settimana o i primi giorni della prossima), perché smettano le Aziende esistenti, perdano denominazione ed esistenza formale e decadano i commissari straordinari. Su questo fronte si gioca una prima partita, che sembra però già definita per due terzi: per nominare un direttore generale unico d’intesa con l’Università “Magna Graecia” Occhiuto dovrà avviare una procedura pubblica di selezione fra i professionisti iscritti all’apposito Albo nazionale.

Passeranno tre o quattro mesi per chiudere la selezione e avere un dg, quindi nel frattempo la Regione – sempre d’intesa con il rettore – nominerà un commissario che gestisca la transizione. Basterà una semplice delibera di giunta. Non sono passati inosservati in Cittadella, da questo punto di vista, i complimenti fatti da Occhiuto e De Sarro ai commissari della “Mater Domini” Vincenzo La Regina e del “Pugliese-Ciaccio” Francesco Procopio. Che potrebbero – dovrebbero – continuare a gestire anche l’Azienda unica fino all’individuazione del dg. Le prime indiscrezioni danno La Regina in pole come commissario e Prpcopio in qualità di direttore amministrativo per proseguire, in questo modo, anche nell’Azienda unica la collaborazione instaurata alla guida delle due Aziende separate.

Primariati

La stessa armonia, però, andrà trovata sul fronte dei primariati, che è tornato in subbuglio quando è stato licenziato, la settimana scorsa, il Dca 54 sulle linee guida degli atti aziendali. Con quel testo il presidente-commissario Occhiuto ha fissato l’orizzonte cui dovrà tendere la “Dulbecco” una volta approvato il suo atto aziendale: il numero massimo di 59 Strutture operative complesse ospedaliere fra “Pugliese” e “Mater Domini” (sono proprio quelle guidate da un primario) e di 13 Strutture complesse non ospedaliere (mentre le strutture semplici ospedaliere sono a quota 78 e le non ospedaliere a 17).

E’ una leggera riduzione rispetto all’organizzazione precedente stabilita dall’allora commissario Scura con il Dca 64 del 2016 e cristallizzata anche dal protocollo d’intesa Regione-Università firmato l’altro ieri. Questa variazione ha fatto storcere il naso a molti, soprattutto all’interno del “Pugliese-Ciaccio”, tant’è che i sindacati hanno fatto subito trapelare la loro contrarietà chiedendo una modifica dello stesso decreto con l’obiettivo di ritornare alla soglia prevista dal Dca 64. In quest’ultimo le Strutture complesse ospedaliere tra “Pugliese” e “Mater Domini” erano 62, le non ospedaliere 14 (semplici ospedaliere 82, non ospedaliere 18) comprese le Strutture complesse gemelle in funzione una al “Pugliese” e una alla “Mater Domini” Cosa succederà adesso ai doppioni? In una prima fase, stando al protocollo, resteranno attivi entrambi, con l’atto aziendale verrà indicato il cronoprogramma per l’effettiva fusione fra di loro. E non sono da escludere nuovi conflitti sui primariati tra ospedalieri e universitari. Fonte: Gazzetta del Sud