Catanzaro, sistema sanità. Il dottore Ciconte e il monopolio della multinazionale Medtronic

L’autocrazia è il sistema di governo all’interno del Pugliese-Ciaccio, il sistema benedetto dalla massomafia catanzarese, dove gli oligarchi si muovono all’interno dei reparti e nelle stanze delle direzioni, quella generale, la sanitaria e quella di presidio. Sono tutti organici e complici del sistema, quello che prevede la regola del silenzio e della distrazione, che non prende in considerazione le numerose denunce protocollate presso l’AO Pugliese-Ciaccio sempre in assenza di risposte da parte del commissario straordinario, l’avvocato Francesco Procopio.

Cosa si nasconde dietro il silenzio? Perché non è stata attivata nessuna indagine interna conoscitiva sulla “pace punitiva” imposta dal primario della SOC (Struttura Operativa Complessa) di Cardiologia/UTIC, il dottore Vincenzo Antonio Ciconte? Appare credibile perché scritto sulle denunce depositate che il cambio di registro imposto dallo Zar medico piddino al suo rientro nel 2020 ha prodotto la decapitazione dei ribelli, i non allineati alla corruzione in atto, quelli che contestano il decadimento funzionale del reparto con conseguente aumento della migrazione sanitaria.

Tutto ruota sul business, così è stato denunciato ed il centro dell’affare è la struttura di elettrofisiologia ed elettrostimolazione dove, si dice, si è creato un articolato fenomeno di corruzione sistematica posto in essere dal primario dottore Ciconte.

L’occupazione rovesciata messa in atto da Ciconte ha generato, così è scritto in denuncia, un consumo anomalo e spropositato di device cardiaci e di altri dispositivi medici che sovente vengono sperperati di proposito a discapito dei pazienti che, in malafede, vengono sottoposti ad interventi inutili se non controindicati, cagionando in alcuni casi anche la morte dei pazienti. Il tutto al fine di fare lievitare il volume degli acquisti dell’azienda ospedaliera e quindi i guadagni delle imprese fornitrici, ma anche del primario – così è scritto – che per la condotta adottata riceve lauti compensi economici in contanti sottobanco. Gli acquisti di dispositivi medici ed utilizzati in misura deliberatamente sproporzionata rispetto alle esigenze reali, sembra privilegiare un solo fornitore di prodotti per la cardiostimolazione (defibrillatori e pacemaker impiantabili), indipendentemente dalle caratteristiche cliniche del paziente e senza la valutazione di altre aziende con caratteristiche più idonee per le patologie degli stessi pazienti.

Il regime di monopolio imposto dal dottore Ciconte premia la multinazionale Medtronic, in totale assenza del controllo delle direzioni aziendali, tanto che si denuncia l’aumento esponenziale delle forniture dedicate di dispositivi a fare data da aprile 2020, periodo del rientro in servizio del primario Ciconte nonostante il dubbio sulla validità del contratto e la mancata verifica professionale. Forniture che sono un elemento di ulteriore onere non giustificato per l’AO Pugliese-Ciaccio perché presenti sul mercato analoghe tipologie di dispositivi a costi inferiori ed inseriti nel bando di gara, quell’accordo quadro che definisce i dispositivi con priorità di utilizzo, quello che allo stato non sembra essere preso in considerazione negli acquisti aziendali.

E’ questa la storia nascosta della gestione di Ciconte all’interno della SOC di Cardiologia/UTIC del Pugliese-Ciaccio, un racconto che collega singoli elementi non sganciati fra di loro, ma organici ad una presunta corruzione sistematica, che appare coperta dai vertici dell’azienda ospedaliera dove complicità e connivenze sono gli unici elementi utili per il tentativo di autoconservazione della specie.

La storia è sempre quella della verità tombata nella sanità calabrese e catanzarese nello specifico, un escalation di mala gestione che avrebbe bisogno di una verifica seria della Guardia di Finanza e della procura di Nicola Gratteri, giusto per ristabilire il primato di trasparenza sull’uso delle risorse pubbliche e sulla gestione della sanità pubblica. Se quello che è stato scritto sotto forma di denuncia e portato all’attenzione dei vertici aziendali e degli organi di polizia ha un fondamento, peraltro riscontrabile dai numeri, dalle cartelle cliniche e dai registri interni, allora il presidente e commissario alla sanità, Roberto Occhiuto ha bisogno di 10, 100, 1000 colonnello Bortoletti, perché dovrà ordinare l’arresto di massa nel sistema sanità della Calabria.

Ciò detto quello che diventa paradossale è l’esistenza di un metodo di acquisti in regime di monopolio, senza contrattazione e senza concorrenza, perché basato – come ulteriormente scritto – su una corruttela sistemica del dott. Ciconte, che negli ultimi tempi sta attuando un ulteriore diversificazione, trasformando l’acquisto dei device cardiaci con la regola dello spezzettamento ed un ulteriore duopolio, mettendo in pista altri amici, diciamo sensibili economicamente, come l’altra multinazionale pronta in pista, la Boston Scientific anch’essa produttrice di pacemaker e defibrillatori impiantabili.

Che il clima ed il metodo sia quantomeno sospetto, ci viene riferito, lo si riscontra dal “clima di attenzione” dello stesso primario Ciconte, che si avvale di “facilitatori” sempre interni al reparto e che hanno il compito di comunicare con i fornitori accreditati, facendosi ambasciatori e fattorini di regalie quella che diventa una corruzione di sistema, avvantaggiata peraltro da altri medici compiacenti agli ordini del primario.

C’è un altro elemento di criticità o se volete di complicità in barba ad ogni elementare regola di trasparenza, quello che potrebbe con grande facilità svelare la truffa e le responsabilità dei singoli, così come quella diffusa. Basta fare riferimento ai registri operatori, il cui accesso è ormai negato agli operatori medici della sala operatoria, nonostante di libera consultazione così come previsto per legge. Tutto è chiuso a chiave dal dott. Ciconte secondo uno schema privatistico ed illegale, perché la loro libera consultazione farebbe emergere come il 90% dei dispositivi costosi utilizzati indiscriminatamente, fuori da linee guida ed da ogni logica medica è rappresentato da device della multinazionale Medtronic. La sala operatoria è il centro della truffa e della corruzione, perché chiama in causa altri medici compiacenti, ma soprattutto chiama in causa anche altre figure aziendali, come il direttore sanitario di presidio il dott. Gianluca Raffaele ed il capo dipartimento dott. Peppino Masciari, muti e sordi anche alle legittime richieste di accesso dei registri operatori fatti da alcuni professionisti, una domanda caduta nel vuoto per la solita politica di attesa infinita e di dimenticanza complice.

Sullo sfondo c’è una manipolazione sistemica dei pazienti e degli interventi effettuati, magari anticipando le sostituzioni dei device per fare ancora cassa, ma di questo parleremo meglio e più approfonditamente solo perché la malattia non è merce di scambio. Così come parleremo delle gravi responsabilità che investono i vertici aziendali, che andrebbero rimossi nell’immediatezza con un indagine interna magari promossa proprio da chi si dichiara il salvatore della sanità calabrese, il presidente Roberto Occhiuto, visto che il Pugliese-Ciaccio, così come altre strutture è ormai nel vicolo cieco del furto diffuso.