Centro storico: ma Sgarbi lo sa che Occhiuto ha denunciato i proprietari dei palazzi crollati? (di Pasquale Rossi)

di Pasquale Rossi

Per cinque lunghi anni il sindaco Occhiuto è stato occupatissimo.

In particolare, a: concepire costosissime luminarie di ogni forma e colore,

condurre deturpanti restauri del Castello (disconosciuti dal progettista professor Dezzi Bardeschi),

confe-castello “architettare” orrende piazzette come quella di santa Teresa o sfigurare Piazza Loreto,

costruire fontane musicali in Via Arabia,

buttare inutili colate di cemento a Piazza Fera con minacce di “abbellimenti” con i soliti “gigantoni”,

fare e rifare sempre gli stessi marciapiedi,

cercare Alarico ed il suo tesoro con un’ossessività degna di miglior causa, progettare un Museo di Alarico per 7 milioni di euro senza avere un solo reperto coevo,

Il rendering del Museo di Alarico
Il rendering del Museo di Alarico

affidare ad un privato la gestione del Teatro di tradizione Rendano,

imbandire una sagra strapaesana sul Lungofiume e chiamarla con nomi francesi per farla sembrare meno volgare,

innalzare i cosiddetti Bocs Art dei quali si è parlato solo in occasione dell’indimenticabile performance dell’uccisione del maiale…

Ma non ha mai pensato o progettato di porre qualche rimedio allo sfacelo del centro storico, ai crolli delle case e dei palazzi.

Qualcuno ricorderà che il prode sindaco, dopo l’ennesimo crollo, andò a denunciare i suoi concittadini, proprietari di case a Cosenza Vecchia, presso la Procura della Repubblica.

I palazzi e le case della città vecchia crollavano e il sindaco, che avrebbe dovuto risolvere politicamente un problema che riguarda l’essenza della sua funzione pubblica, cosa fece?

crollo-cosenza-vecchia-2Corse dal magistrato di turno a denunciare i propri concittadini, gli abitanti della città che doveva amministrare.

Il sindaco Occhiuto, non essendo stato capace neanche di affrontare i problemi del centro storico e dei crolli che si susseguivano incessantemente, non aveva trovato di meglio da fare che scaricare, per mezzo di una delazione, tutta la responsabilità del crollo della città vecchia sui cittadini proprietari di immobili abbandonati, pericolanti e diroccati.

Nella maggior parte dei casi si trattava, e si tratta, di proprietari di piccoli immobili o di unità abitative che forse non hanno nemmeno la possibilità economica di metterle in sicurezza e di ristrutturarle.

Proprietari che, nel corso degli ultimi anni, non hanno ricevuto da parte del Comune nessun aiuto economico, e, cosa ancor più grave, nessuna prospettiva, nessuna idea di recupero e di ristrutturazione complessiva del centro storico.

crolloPuò essere che qualche responsabilità questi cittadini l’abbiano, ma non era, forse, il sindaco che avrebbe avuto l’obbligo istituzionale, politico e morale di affrontare e cercare di risolvere un così grande e complesso problema quale quello di un intero centro storico?

Ora l’assessore al centro storico di Cosenza, Vittorio Sgarbi, annuncia, da una emittente televisiva, che ha deciso di mettere, da ieri, in sicurezza Cosenza antica.

Ma com’è possibile?

Per cinque lunghissimi anni delazioni alla Procura o al massimo un noncurante “è colpa dei proprietari che non ristrutturano” e ora, invece, l’Amministrazione comunale, come è giusto che avvenga, può intervenire?

Vittorio Sgarbi e Mario Occhiuto
Vittorio Sgarbi e Mario Occhiuto

I due, Occhiuto e il suo assessore Sgarbi, parlano fra loro? Sgarbi lo sa che Occhiuto, finora, ha fatto e detto quel che ho appena scritto?

Sgarbi, prima di rilasciare questa dichiarazione – che non si discosta in nulla dalle nostre osservazioni di questi ultimi giorni e anni – aveva avvertito Occhiuto che avrebbe detto una cosa completamente diversa da quelle che, finora, il sindaco aveva detto e fatto?

Vittorio Sgarbi che, quando è fuori dall’obiettivo di una telecamera, è una persona coltissima, intelligente e beneducata potrebbe, finalmente, convincere l’architetto a smetterla con le luminarie, con le ricerche di Alarico, con l’erezione di Musei a barbari invasori o ideati per ospitare opere di artisti di quart’ordine?

Può, Sgarbi, far capire ad Occhiuto che l’unica opera che porterà benefici culturali, turistici ed economici duraturi è la ristrutturazione complessiva della città storica e non la fuffa mediatica che è stato capace di produrre finora?