Cetraro, il boss Franco Muto torna a casa. L’avvocato Gullo: “Lo prevede la legge”

Franco Muto, detto “il re del pesce”, considerato capo dell’omonimo clan della ‘ndrangheta di Cetraro (Cs) e condannato a oltre 7 anni di carcere per intestazione fittizia di beni, ha ottenuto gli arresti domiciliari “perche’ lo impone la legge per tutti i detenuti comuni ultrasettantenni, le sue condizioni di salute non c’entrano”. Lo ha detto all’Agi uno dei suoi legali, l’avvocato Luigi Gullo, interpellato dopo le polemiche scaturite dalla concessione del beneficio.

“Caduta l’associazione mafiosa – afferma Gullo – Franco Muto e’ un detenuto comune, sebbene con un nome pesante. Per questo, come prevede la legge per gli ultrasettantenni, le sue condizioni prevedono che sconti la pena ai domiciliari. E’ sbagliato sostenere che cio’ dipenda dalle sue condizioni di salute. Franco Muto – prosegue l’avvocato – e’ stato sottoposto a perizia medica ed e’ stato stabilito che le sue condizioni fisiche erano compatibili con la detenzione, gli e’ stato invece riconosciuto il beneficio dovuto all’eta’ avanzata. Il tribunale della Liberta’ ha solo preso atto della legge. Si tratta, peraltro, di una normativa votata proprio dal Pd nel 2014-2015”. Franco Muto, quasi ottantenne, era ristretto in regime di 41 bis dopo la condanna per intestazione fittizia di beni inflittagli dai giudici del Tribunale di Paola. Era stato, invece, assolto dall’accusa di associazione mafiosa.