Cetraro. Martedì il Consiglio sul dissesto: “Annullare la delibera per manifesta illegittimità”

COMUNICATO STAMPA CETRARO IN AZIONE

“La convocazione del consiglio comunale richiesta dai consiglieri di minoranza è fissata per martedì prossimo alle ore 10:00 e verificherà la volontà della maggioranza di governo di procedere all’annullamento della delibera di dichiarazione del dissesto per manifesta illegittimità. Avevamo chiesto nel consiglio comunale passato di avere la presenza del revisore contabile per interloquire su molti dubbi che abbiamo manifestato sin dall’inizio di questa vicenda dolorosa per la città rappresentata prima dall’adesione al piano di rientro che noi già allora ritenevamo sbagliata e senza fondamento. A maggior ragione, la dichiarazione di dissesto ci sembra fuori da ogni logica tenuto conto che dal 2021 ad oggi tutte le tasse e le tariffe sono state portate al massimo senza avere, pare, una contrazione del debito anzi, aumentandolo a dismisura.

Nella conferenza dei capigruppo abbiamo chiesto e ottenuto, altresì, l’inserimento all’ordine del giorno del punto che riguarda le elezioni del nuovo presidente del consiglio a seguito delle dimissioni di Giovanni Rossi. Riteniamo necessaria la presenza del presidente del consiglio in quanto si è aperta una fase delicatissima che ha bisogno di competenze e conoscenze a garanzia di ciascun consigliere comunale e, di riflesso, di tutti i cittadini che in consiglio sono rappresentati. Ci auguriamo che la scelta del nuovo presidente risponda ai principi di imparzialità, conoscenza dello statuto e dei regolamenti, equilibrio e garanzia. In questi anni siamo stati abituati ad un confronto alto e proficuo con il Presidente Rossi che ha sempre conservato svolto il compito primario di tutelare i diritti e le prerogative dei Consiglieri, garantendo l’esercizio effettivo delle loro funzioni e curando l’osservanza e la corretta interpretazione del regolamento. Ci auguriamo che il nuovo presidente del consiglio risponda a questo profilo e non sia solo espressione di un mero calcolo di numeri per sostenere una maggioranza traballante e ormai in agonia, minoranza nella città per i disastri provocati attraverso un governo inesperto e senza visione. Una maggioranza che dopo la dichiarazione di dissesto avrebbe dovuto avvertire il dovere di “tornare al proprio numero civico e restarci” come brillantemente dichiarato dall’ex presidente del consiglio all’atto del voto contrario sul dissesto”.