Cetraro. Noi Moderati denuncia: “Siamo ormai a due passi dal dissesto finanziario”

COMUNICATO STAMPA NOI MODERATI – CETRARO 

Ce l’hanno messa tutta per arrivare alla proclamazione del <dissesto>. Ne sono solo a due passi! I nostri più vivi complimenti agli amministratori del Cambiamento”.

La Corte Costituzionale, con Sentenza n.224, depositata il 22 dicembre 2023, ha dichiarato “illegittimo”, il meccanismo del <Fondo di Rotazione> del Ministero dell’Interno, istituito per aiutare gli Enti Locali in stato di irreversibile crisi finanziaria. Gli stessi Giudici della Consulta, in pratica, hanno drasticamente sconfessato il legislatore che aveva previsto il prestito, presso il “Fondo di Rotazione”, come strumento utile per finanziare i “Debiti Fuori Bilancio” riconosciuti e, nel contempo, per alleviare parzialmente gli esponenziali disavanzi dell’Ente. In tal caso, l’utilizzo avveniva sia per conto Cassa, che per Competenza e, così, non si faceva altro che alterare sostanzialmente la reale salute economica di un Comune, creando occasioni di spesa, prive di copertura. Da oggi in avanti, è tassativamente vietato, pertanto, utilizzare gli assegni, che arrivano dallo Stato, per risanare Bilanci strutturalmente in perdita.

Finisce così, di riflesso, la farsa del Pre-dissesto nel nostro Comune, al quale è stato attribuito, illecitamente, valore giuridico ed ordinativo per tre Esercizi Finanziari, dal 2021 al 2023, con gravi danni economici subiti dai cittadini-contribuenti. In qualsiasi altro Comune della Penisola, una simile sentenza, che va ad unirsi all’abusivismo solare di un Pre-dissesto mai autorizzato, avrebbe creato un vero e proprio allarme sociale! Viviamo, purtroppo, in latitudini molto diverse da queste, per cui conviene, oggi, farcene una ragione. Intanto, a poco più di due mesi dalla scadenza del termine di approvazione del “Bilancio di Previsione 2024-2026”, non si intravede all’orizzonte neanche la più misera bozza programmatica di superamento dell’attuale situazione di stallo, in cui è drammaticamente recesso l’intero sistema economico-finanziario del nostro Ente.

E’ in atto, quindi, un diffuso atteggiamento di svalutazione della gravità del problema, da parte di questa fenomenale generazione di pseudo-governanti della cosa pubblica! Architetti geniali del declino e patrocinatori appassionati della povertà sociale non si lasciano, certamente, turbare il sonno dalla sempre più palpabile <calamità economico-finanziaria e sociale>, che è in arrivo e di cui sono gli esclusivi fautori. Non occorre necessariamente avere cattedratica conoscenza dei meccanismi più complessi dei Bilanci comunali, per capire che ci aspetta, da qui a poco, lo stato di <default> totale del sistema economico-sociale del nostro Ente. Noi italiani lo chiamiamo: “dissesto”.

La differenza tra “Pre-dissesto” e “Dissesto” è che, il primo ha una caratteristica discrezionale. Venne prescelto e imposto volontariamente ai cittadini, nella seduta di Consiglio del 10 settembre 2021. Il secondo ha carattere <imperativo>. Viene, cioè, categoricamente imposto dalla legge, allorché, come nel nostro caso non si è capaci di ottenere l’ammissione alla procedura del “Riequilibrio Pluriennale dei Conti del Bilancio” (alias Pre-dissesto), per incapacità amministrativa, negligenza istruttoria, omissività seriale. Comunque, quando si è di fronte al pericolo certo che un Comune non riesca più a svolgere le proprie funzioni, ad erogare adeguatamente i servizi indispensabili per la Comunità amministrata, ad assolvere puntualmente al pagamento dei debiti.

Capiamo bene che la dichiarazione di un “DISSESTO” è un qualcosa di più difficile da fare, rispetto all’organizzazione di gaudiose serate piazzaiole di <tarantellate da strada o esibizioni di saltimbanchi favolistici con somministrazione di <crispelle a sbafo>, ma questa eclettica classe di tenitori del potere se l’è cercata! Ne ha tutte le responsabilità amministrative e gestionali. Che aumentano a dismisura, per aver atteso quasi quattro anni di mandato per ricorrere agli aiuti economici e pianificatori dello Stato che, sicuramente, ne avrebbero ridotto le conseguenze in termini di danni e difficoltà procurati alla città e ai cittadini. Non c’è, pertanto, alcunché di cui dolersi!

Della serie, i “Dissesti” non piovono dal cielo, ma sono i risultati degli inequivocabili fallimenti dei governanti, non si possono non pretendere, a tal punto, i naturali e doverosi <processi> politici a carico dei diretti responsabili. Questo Partito sta combattendo, da qualche anno, una sua personale e, spesso, solitaria battaglia politica e amministrativa per ripristinare lo stato di diritto nella Massima Istituzione pubblica della nostra città! Seguirà attentamente l’evoluzione del risanamento dei Conti e richiederà la massima trasparenza degli Atti deliberativi, a cominciare dei preziosi Pareri dell’organo di Revisione. La consiliatura, a causa di questi doverosi adempimenti istituzionali, non può che intendersi quasi definitivamente conclusa! Comunque, privata più che parzialmente dell’autonomia amministrativa che la Costituzione assegna agli Enti locali. Chissà non sarebbe il caso, pertanto, di un estremo e onorevole atto di sensibilità istituzionale e di sconfinato amore per la città, da parte degli amministratori, attraverso un loro decoroso e anticipato commiato dai prestigiosi scranni dell’Aula consiliare! C’è sempre tempo per ritentare un’esperienza che ha bisogno, per prima cosa, di buon senso e maturità!