Ciao Nicola, Campione di Cosenza

Nicola Brogno

Ci ha lasciati a soli 51 anni Nicola Brogno, uno sportivo nel vero senso del termine. Uno dei tanti “Campioni di Cosenza” che ho avuto modo di conoscere nella mia lunga carriera di giornalista.

Non ce l’ho fatta ad andare ai suoi funerali perché voglio ricordarmelo così come lo avevo sempre visto nella mia quotidianità in tutti questi anni.

Classe 1963, aveva rivelato il suo talento di giovane calciatore nella Popiliana di Vincenzo Perri, giocando i campionati Allievi e Giovanissimi dal 1977 al 1980. Giocava a centrocampo, sia da mezzala destra che da mezzala sinistra, aveva una bella visione di gioco e un tiro potentissimo. E grazie a questa sua innata tecnica individuale, segnava anche un sacco di gol.

Il presidente Perri, avendone intuito le grandi qualità, lo aveva immediatamente trasferito alla Morrone quando l’aveva rilevata da Elio Spadafora e nel 1982 Nicola Brogno è stato tra i maggiori protagonisti della spedizione granata che si è laureata vicecampione nazionale Allievi.

La sua carriera di calciatore è poi continuata nel campionato di Promozione, dove ha giocato, oltre che con la Morrone, con diverse società della provincia di Cosenza. Poi si è laureato e ha seguito una strada diversa dallo sport ma il calcio e tante altre discipline sportive gli erano rimaste nel cuore e spesso e volentieri stazionava con il suo grande amico Brunello Giordano al campo scuola Coni di via degli Stadi, che per lui era diventato a tutti gli effetti una “seconda casa”.

Nicola Brogno era un ragazzo che si è cresciuto e ha sempre abitato nelle “palazzine” di via degli Stadi. Era troppo giovane quando Armando Spera, detto “la volpe” aveva fondato e portato avanti la Friends, la squadra di quartiere di via degli Stadi, ma aveva fatto in tempo ad apprezzarne le qualità umane. E, in fondo, anche lui è stato uno dei suoi ragazzi prima di conoscere Perri, che tuttora è il più grande talent scout della nostra città.

Armando Spera
Armando Spera

Quando Armando Spera è venuto a mancare, nel 1997, Nicola Brogno lo aveva ricordato con uno splendido racconto, intitolato “I Gattini, la Volpe e qualche Lupo”, pubblicato dal “foglio non periodico” dell’associazione culturale “Lorenzo Milani”, ovvero “Il seme e la tempesta”, ispirato da quel don Umberto Grandinetti, che era stato prete, aveva svestito la tonaca ma non rinunciava certo ai suoi grandi ideali e valori.

Oggi che Nicola Brogno non c’è più, ho pensato che a lui e alla sua famiglia avrebbe fatto piacere rileggere il suo racconto. Me lo aveva portato una decina d’anni fa, quando avevo raccontato la storia delle squadre di quartiere nei fascicoli “Campioni di Cosenza” pubblicati da Il Quotidiano della Calabria. Ed ero stato ben felice di pubblicarglielo ancora.

“… Spesso, ripensando alla mia infanzia, capita di perdermi nei meandri dei ricordi. Tutto scorre velocemente nella mia memoria e il film della mia vita mi è chiaro fin dalla prima scena. Oggi, ogni cosa mi sembra cambiata, gli angoli del quartiere non hanno più quel sapore di un tempo. Una massa di giovani vestiti allo stesso modo, uniti dagli stessi “vizi” e dalla stessa insoddisfazione, si aggira per queste vie che un tempo erano le vie della spensieratezza, dove le giornate trascorrevano felici tra una giocata a nascondino ed una “infinita” partita di pallone…”.

“… Il niente ci accompagnava quotidianamente, ma ci bastava, anche se per molti di noi la vita era stata crudele, togliendoci quel padre che ogni bambino avrebbe il diritto di avere accanto a sé. Ma la vita, in qualche modo, ci dava una possibilità di riscatto, perché da lì a poco sarebbe apparsa la figura della “volpe”: Armando Spera. Piccolo grande uomo, capace di aggregare tanti giovani, anche di ceto sociale diverso, senza differenza alcuna…”.

“… Descriverlo? Sarebbe un po’ difficile. Solo chi lo ha conosciuto sa il suo valore morale. In questo momento penso di interpretare il pensiero di tanti che, come me, potevano prendere una strada sbagliata. Ricordo il mio primo paio di scarpe da tennis regalatemi da lui: una gioia immensa. Oggi per tanti non è così, le scarpe non bastano, ci vuole la macchina!

Ho voluto con questo piccolo pensiero ricordare un uomo particolare che, purtroppo, non c’è più. Mi manca come mancherà alla famiglia e a tanti altri, ma di più mancherà a questi giovani di oggi, che in attesa della “volpe” saranno “gattini” braccati dai “lupi”!…”.

Nicola Brogno

Gabriele Carchidi