All’inizio era il vinile. I primi dischi erano incisi monofonici, i solchi venivano letti da una puntina magnetica che, insinuandosi nelle fessure del disco in rotazione, raccoglieva il segnale per essere amplificato dall’amplificatore, quindi riprodotto dagli altoparlanti delle casse come onde sonore. La qualità delle registrazioni erano limitate dalla scarsa esperienza dei tecnici, erano i primi fonici che tentavano con fatica di catturare i suoni con microfoni ancora primordiali.
Mancava qualcosa al suono; vi era sempre quel terribile fruscio che risuonava come un noioso rumore di fondo. Mancava un elemento fondamentale per una corretta riproduzione della musica: la dinamica. La registrazione raccoglieva, attraverso il microfono, il fruscio dell’ambiente circostante e lo imprimeva nell’incisione, facendo sì che la riproduzione risultasse piatta, un po’ stridula. Nonostante ciò, generazioni e generazioni si sono appassionate al vinile.
Oggi tutto è cambiato, la musica ha sperimentato nuovi canali e nuove forme, ma il vinile mantiene sempre il suo fascino e la sua importanza. Trentatrè o quarantacinque giri, non fa differenza, per i nostalgici del vinile, possederne uno o sentirlo suonare riaccende la magia.
Quella stessa magia viene riprodotta oggi da due musicisti calabresi, attraverso i suoni e le voci di un vinile in formato 45 giri. Il cosentino Pantu e il lametino Gia Già (conosciuti ormai da tutti con i loro nomi d’arte), lanciano oggi, per la prima volta, il loro lavoro in vinile. Esperienza che ha congiunto la propria passione e professionalità in un prodotto che verrà proposto sul mercato internazionale, affiancato da un video, girato a Cosenza, dov’è possibile scorgere squarci e volti della nostra città (“Free drink” primo singolo e video, sul lato B del 45 giri).
Prodotto dalla “Restin Press”, il disco intitolato “The Evergreender”, trasmette suoni jazz, funk e hip hop ricchi di trasversalità e sfumature diverse; con testi semplici ma intrisi di messaggi che riportano le diverse sfaccettature della realtà attuale e, nello stesso tempo, riimmergono nel passato: la memoria rivive attraverso il suono del vinile.
Registrato a Bologna presso gli studi Audioplate Records, inciso in Germania e confezionato a mano in Italia dallo staff, il vinile formato 7 pollici 45rpm include, oltre al conosciuto “Runnin’ Away” con strumentale prodotta da Sonte (deQuantiside), il nuovo singolo “Free Drink” scritto su musiche di GSQ ed impreziosito dal flauto traverso di Brothermartino (Mixtapers). Il video clip realizzato a Cosenza dal regista Antonio Cuda, mostra strade, locali, paesaggi e visi della nostra città bruzia.
I due artisti, Pantu e Gia Già si dicono entusiasti del lavoro svolto e, nonostante non vivano più in Calabria, è con grande soddisfazione che rimarcano le proprie origini. Il cosentino Pantu (trasferitosi a Lecce), è un artista a 360 gradi: rapper, dj, ricercatore e produttore di black music, ha fatto la storia dell’hip hop a Cosenza e proprio qui è voluto ritornare per girare il singolo. Affiancato dal lametino Gia Già (trapiantato a Bologna), anch’egli artista completo e punto indelebile della cultura hip hop.
I due rappers, dalla decennale esperienza individuale musicale, oggi si uniscono e insieme tirano fuori un prodotto che sconvolge e incanta. Ascoltare per credere.
Valentina Mollica