Corigliano-Rossano 2019: stranieri, comici e urne (di Emilio Panio)

di Emilio Panio (http://www.emiliopanio.it/)

Meno tredue… c’era una volta un paese. Che poi è diventato due, appunto. E ci stavano tre candidati. Ora ne resterà uno.

Se è lecito interessarsi di tutte le matematiche della geografia locale, allora come si fa a non appassionarsi ai numeri che in queste ore si vivono dalle parti di Corigliano Rossano? Numeri da urne: le seconde. Cifre da percentuali di voto: la metà, di più? Pallottolieri da mal di testa.

Anche i comici hanno un pensiero. Riflettete: in Italia uno si è inventato i Cinque Stelle. Incredibile, vero? In riva allo Jonio non speriamo in tanto. Tuttavia, qualcosina ci scappa lo stesso: magari un gruppo di Nessuno a cui non spiace di annegare nell’acqua Lete. Ed è già tanto.

Altr’acqua sotto i ponti mette più ansia. A proposito di favole… c’era una volta un nobile di cuore che tutti avrebbe votato salvo il Generale. Ma poi, si sa, le situazioni cambiano. E uno magari cambia pure idea. E il suo nemico diventa quello che solo ora ha tutto il male appresso.

Sarà che uno, da dentro, le cose le vede in modo diverso. E così da fuori, da buon immigrato nemico di tutti. Però… proprio raccontare che tutto il peggio adesso sia soltanto in casa Stasi: beh, pare difficile. Non che Flaviuccio sia accompagnato da santi, eh: quanti baroni gli fanno da ombra. Però, amici, voi ci credete davvero nelle vergini sempre da una parte sola? Pura fantasia. E allora, basta predicozzi a senso unico.

La verità è che alcuni untori sono stati bravi ad avvelenare le urne di Corsano sacrificando, di volta in volta, il nome e la dignità del nemico di turno. Così è finito sulla graticola prima il sogno amministrativo di Gino Promenzio. E ora si costruiscono improbabili croci per altri.

Chi ha buona memoria, però, sa. E non può scordare le mire personali di alcuni capolista, oppure i discorsi sui pacchetti voti da giocarsi dopo il primo turno, oppure le litigate per estromettere progetti e nomi legati alla massoneria. Il Topolino di turno, invece, è sempre smemorato. E le sue analisi sono un caos di buoni propositi e peccati mortali. Mannaggia.

Anche così si arriva all’ultima sfida. Corigliano? Assente. La passione per la politica? Un miraggio. I poteri forti? Ora sono affetti da vittimismo cronico. La fusione? Probabilmente una fregatura (ma ci sarà modo e tempo per capirlo del tutto, specie dalle parti del Serratore). I famosi vergini? Tutti in cattedra: con poco fosforo (appunto) e tanta cicuta.

Morale della favola, votate con la capa vostr‘. Guardatevi attorno, fatevi il segno della croce e ragionate bene pure su chi accompagnerà il futuro sindaco in municipio. Ha dietro i padroni– Lo arresteranno subito – Ha un viso troppo furbo per i miei gusti… Pensate, pensate, pensate.

Pensate! E fate tesoro degli ultimi veleni tra palchi, bar e Social. Fate mente locale sul curriculum dei candidati. Guardate dove stanno, come vivono, chi frequentano. E poi ascoltate anche il cuore, ché in queste elezioni solo di urla, offese e volgarità siete stati spettatori.

Ognuno sia libero, stavolta. Fanculo rancori personali di chi non perdona a qualcun altro una sconfitta o un vecchio diniego a volerlo con se. Perché pure questo è successo, ma non ve lo racconteranno mai. Conviene di più puntare il dito. Ma le dita mica sono spade, non ne abbiate paura: testa alta, passo spedito.

Pensiamo! Noi stranieri, per esempio, mai voteremmo per Graziano. La sua fusione non ci garba, vista da lontano. Ma noi non votiamo lì…

#ehodettotutto