Corigliano-Rossano, Stasi ritorna all’ex Tribunale: “Provo vergogna per lo scempio politico e sociale della Giustizia”

di Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano

Tornando nell’edificio dell’ex Tribunale non posso non continuare a provare vergogna come membro delle istituzioni per lo scempio politico e sociale compiuto dal ministro Severino e dai suoi successori con la soppressione di questo importante presidio dello Stato.
Credo debba essere ricordato storicamente come uno degli atti politici più vili ed oscuri perpetrato nei confronti dell’intera Sibaritide.

Nei mesi finali, ma importantissimi, di questa legislatura governativa, caratterizzati dalle parole “resilienza”, “ripresa”, “ripartenza”, “crescita” e “rinascita”, mi appello a tutte le forze parlamentari affinché si prenda atto – anche per ciò che riguarda la geografia giudiziaria della nascita della terza città della Calabria istituendo il nuovo Tribunale di Corigliano-Rossano

Non un nuovo accorpamento, nè una rivisitazione della vecchia, fallimentare riforma Severino: nessuna contrapposizione inutile con altri territori i quali, al pari del nostro, hanno bisogno di Stato e servizi.
Bisogna solo ammettere una ovvietà: prendere atto dell’esistenza di una città di 80 mila abitanti al centro di un comprensorio articolato di quasi duemila chilometri quadrati, e dell’assurdità del fatto che questa sia sprovvista di un Tribunale, la cui nuova collocazione potrebbe essere baricentrica e moderna.
Nel frattempo, grazie ad una piccola parte dei lavoratori dei PUC (Progetti Utili alla Collettività), ovvero ai percettori del reddito di cittadinanza, tra le altre cose stiamo ripulendo la struttura che è di proprietà comunale, il cui abbandono rappresenta un’altra delle responsabilità del dicastero, tentando di restituirla progressivamente alla collettività.