Coronavirus, 63° giorno. Fase 2, verso il sì agli spostamenti dal 4 maggio

Un “allentamento” della stretta, ma non uno “stravolgimento” delle misure di contenimento del Covid-19. Il piano messo a punto dalla task force guidata da Vittorio Colao, alla base della Fase 2, “prevede una ripartenza sempre all’insegna della massima cautela” nella consapevolezza che si dovrà sempre tenere sotto controllo la curva epidemiologica e “non farsi trovare impreparati in caso di una possibile risalita”, spiegano fonti di Palazzo Chigi dopo una giornata di incontri. Prima con gli esperti coordinati dall’ex manager di Vodafone, poi le parti sociali, quindi la cabina di regia con RegioniAnci e rappresentanti delle Province. Durante la quale Giuseppe Conte lo ha detto chiaramente: “La revisione delle misure non significa un “liberi tutti”, ma non possiamo chiudere i cittadini in casa per sempre”.

Saracinesche su per i negozi l’11, poi bar e ristoranti – Tradotto nella pratica: il 4 maggio sarà possibile uscire da casa e spostarsi solamente all’interno della regione di residenza, ma le aperture si conteranno con il contagocce. Per dire: è previsto che i negozi al dettaglio possano alzare la saracinesca da metà di maggio, solo dopo toccherà a bar e ristoranti. Insomma, l’ipotesi è che nel giorno più atteso dall’inizio del lockdown queste attività restino ancora ferme ma con la possibilità di eccezioni, come consentire la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio, già permesse. Non sarebbero ancora definite date, ma un’ipotesi sarebbe far riaprire i negozi dall’11 maggio, la ristorazione una settimana dopo. L’ufficialità, come anticipato dal premier, arriverà entro la settimana e indicherà nel dettaglio il programma nazionale. Dovrebbe farlo tra venerdì e sabato. Con una specifica, anticipata dal ministro della Salute Roberto Speranza, che durante l’incontro con le Regioni avrebbe spiegato che bisognerà adattare alla evoluzione del livello R0 le scelte sia in termini di nuove aperture che di eventuali ritorni a chiudere.