Coronavirus, l’emergenza tragicomica della Calabria. Torna a cuccia (anche) il nipote “chiacchierato” di Natuzza

Il presidente della Regione Jole Santelli aveva nominato Fortunato Varone capo della Protezione civile calabrese il 31 marzo scorso dopo le dimissioni di Domenico Pallaria successive alla figura barbina megagalattica della sua intervista a Report nella quale confessava candidamente di non capire un acca di sanità pur essendo il responsabile dell’emergenza coronavirus in Calabria…

Poi, dopo due mesi abbondanti, abbiamo appreso che Varone avrebbe continuato a ricoprire il ruolo di responsabile ad interim della Protezione Civile regionale e soggetto delegato per l’emergenza Covid fino all’espletamento della nomina del nuovo responsabile, attraverso procedura selettiva. Che al momento è nelle mani di Dio per non voler essere blasfemi… Ma della quale, per fortuna dei calabresi, non ci sarà bisogno perché il governo centrale ha fatto sapere di aver strappato alle Regioni la cui sanità è commissariata la competenza sull’emergenza coronavirus.

Varone, come i lettori di Iacchite’ certamente ricorderanno, è famoso per essere nipote della mistica Natuzza Evolo (forse si spera in qualche dono soprannaturale?!?), per una carriera “irresistibile” negli ultimi anni che l’ha portato a collezionare incarichi (tipo Pallaria per intenderci) e anche ruoli di commissario – per esempio a Calabria Lavoro -, per essere finito anche lui nelle maglie di diverse inchieste per abuso d’ufficio (Passepartout per esempio, dove ha sfacciatamente favorito per la nomina a direttore generale di Calabria Lavoro tale Forciniti, senza i requisiti necessari) e per i suoi mille giochetti clientelari con i quali vi abbiamo deliziato in passato e magari vi delizieremo ancora nelle prossime ore. Niente di nuovo sotto il sole, dunque. Un altro pessimo arnese della burocrazia regionale, tra l’altro legato a doppio filo allo stesso Pallaria. Nessuna competenza ovviamente in materia sanitaria, tanto per essere chiari: se Pallaria non sa cosa sono i ventilatori, questo non sa neanche cosa significhi la parola “ospedale”. Una solenne presa per i fondelli. Come al solito. Per fortuna, bloccata dal Governo, che ha mandato a cagare (scusate il francesismo ma quannu ci vo ci vo) sia la Santelli sia i suoi pessimi burocrati.