Coronavirus, primo caso in Piemonte ma il focolaio è lombardo

Primo caso di Coronavirus in Piemonte. I test effettuati sul paziente, un torinese di 40 anni, sono stati svolti a Torino dagli specialisti dell’ospedale Amedeo di Savoia e hanno dato esito positivo.

Fonte: Sky TG24

“Focolaio lombardo”

“Non è un focolaio piemontese ma lombardo”, ha sottolineato l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi. L’uomo si è ammalato, ha spiegato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, “dopo essere entrato in contatto con il ceppo lombardo”. I familiari del 40enne sono sotto osservazione. In tutto sono una quindicina in Piemonte i casi di pazienti sottoposti ad accertamenti per sospetto di Coronavirus. E’ quanto è stato comunicato dalla sala operativa della protezione civile in un incontro con il governatore.

Le condizioni del paziente

Il paziente “ha un po’ di febbre, ma è in buono stato di salute”, ha aggiunto il governatore Alberto Cirio dalla sala operativa della protezione civile, dove alle 15 di oggi è stata convocata un’Unità di Crisi che “resterà aperta h24″.

Ha contratto il virus in quanto in contatto con il ceppo milanese e la famiglia di cui abbiamo avuto contezza nella giornata di ieri essere stata interessata dal fenomeno di Coronavirus”.

“Ha avuto rapporti personali con loro – prosegue il governatore -, poi è rientrato a Torino e oggi si trova ricoverato all’Amedeo di Savoia. Sono stati fatti tutti gli accertamenti per verificare tutti i rapporti che questa persona ha avuto negli ultimi giorni, non solo in famiglia e parenti, ma anche nell’ambito lavorativo, così da poter individuare la cerchia all’interno della quale effettuare tutte le verifiche preventive. Gli altri casi sono diffusi, riguardano anche altre province e non solo Torino. Ma ci sono anche tanti casi che sono risultati negativi all’accertamento e dunque non sono Coronavirus”.

Cirio: “Servizio di tampone a domicilio”

“L’Assessorato alla sanità del Piemonte ha predisposto un servizio per fare il tampone a domicilio”, ha annunciato Cirio, sottolineando che “affollare i pronto soccorso degli ospedali sarebbe deleterio”. “Chiunque presenti sintomi sospetti – ha aggiunto – o abbia il timore di avere avuto contatti a rischio è invitato a chiamare il numero 1500 o il 118 o il proprio medico di base”. “Le ambulanze arriveranno in tempi molto rapidi per eseguire il tampone a domicilio”, ha ancora detto Cirio. “Negli ospedali – ha poi spiegato il governatore – stiamo predisponendo dei percorsi speciali separati per chi presenti una sintomatologia sospetta. Inoltre stiamo comprando delle attrezzature che ci permetteranno di dimezzare il tempo del responso, che passerà alle attuali sei ore a tre ore”.

“Nessuna emergenza”

“La situazione è totalmente sotto controllo. Le nostre strutture sono in grado di affrontare la situazione. Nessun allarmismo, ma nervi saldi – ha concluso il governatore piemontese -. Qualsiasi situazione potrà essere gestita. Non c’è nessuna emergenza”. Un appello a “non creare allarmismi che non fanno bene a nessuno” è arrivato dal prefetto di Torino, Claudio Palomba. “E’ un tema estremamente delicato – ha aggiunto – che va affrontato con equilibrio. Stiamo aspettando le decisioni del Comitato operativo che si riunirà a Roma alle 18. Per lunedì ho convocato un incontro con tutti i prefetti del Piemonte per coordinare le azioni”, ha annunciato il prefetto.