Cosenza 2016, Formisani: “La mia candidatura nasce dal basso”

Non conoscevo il candidato a sindaco Valerio Formisani. Medico di famiglia da 30 anni. E l’averlo conosciuto mi ha tolto più di un dubbio. Valerio ci è venuto a trovare in redazione e con lui abbiamo trascorso qualche ora a chiacchierare di politica.

Si presenta bene il Formisani. Valerio è da sempre impegnato nel mondo del volontariato. Medico di famiglia, ma anche medico di strada. Oltre alle ore di lavoro che svolge nel suo studio, presta la stessa opera, gratuitamente, anche verso chi oggi è tagliato fuori dalla sanità: pubblica e privata. Dà una mano a chi ne ha bisogno. Che al giorno d’oggi non è poco. E lo fa da sempre, non a ridosso della campagna elettorale. Infatti lo puoi trovare spesso e volentieri nell’ambulatorio medico “Senza Confini” in via Fagiani (dopo il tribunale, palazzo ex Inapli) che gestisce insieme ad altri volontari.

Appena arrivato, giusto il tempo di presentarci ed inizia subito la nostra chiacchierata. A cominciare dal perché della sua candidatura. Che nasce spontanea, se così si può dire, fuori dalle stanze dei partiti, e dall’alto della sua esperienza di medico di strada.

Valerio conosce da sempre la miseria e il disagio: li incontra tutti i giorni durante il suo lavoro. E sa perfettamente cosa vuol dire il bisogno. Verso il quale non volta mai la faccia dell’altra parte. Conosce bene il mondo degli esclusi e dei senza diritti. Ed è proprio dalle parole degli invisibili, quelli che vivono di speranza, di sogni traditi, che sanno cosa vuole dire l’angoscia della sopravvivenza, che prende corpo la sua candidatura.

Sono in tanti, pazienti e volontari, che gli chiedono di fare questo passo: scendere in politica. Mettere al servizio della gente le sue doti e la sua grande umanità. Che per iniziare non mi pare male come qualità. A questa sollecitazione, dopo una lunga riflessione, ha deciso di non sottrarsi. Accettando di iniziare questo percorso.

Una candidatura che nasce dal basso, come piace dire a noi comunisti. Non è un politico Formisani. Cosa che io pensavo. A vederlo si capisce subito. Basta parlare un po’ con lui per capire che non conosce il politichese. Altro punto a suo favore. Anche se gli chiedo di spiegare questo suo apparentamento con i partiti: Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana.

Un punto che Formisani ci tiene a chiarire bene.

“Non sono stato io a presentarmi da loro, ma sono stati loro che sono venuti da me, quando la mia candidatura camminava già da sola. E’ ovvio che la cosa mi fatto piacere. Perché all’interno di questi partiti ci sono seri militanti e persone perbene, che possono dare molto a questo nostro progetto, e poi con alcuni condivido anche il “lavoro di strada”. Conosco la loro grande umanità e i valori a cui fanno riferimento. Ed è con questi uomini e donne che ho stretto un accordo, non con i partiti. Infatti a sostenermi ci sarà una sola lista “Cosenza in Comune”, senza nessun simbolo di partito”.

Valerio conosce bene la città e i suoi problemi. Ed ha una sua visione di città futura: inclusiva, equa, moderna. Conosce i bisogni dei quartieri e le mancanze dello stato. Sa che vuol dire vivere del proprio stipendio. E la fatica che si fa ad arrivare a fine mese. Come conosce bene il dramma della mancanza di lavoro e reddito.

Ma quali sono le sue ricette?

Non ha dubbi, Formisani. Il punto di partenza è il centro storico di Cosenza. Se non si parte da qui, non si va da nessuna parte. Ed insieme ad esso, i quartieri popolari che vanno da subito dotati dei servizi e del decoro che meritano.

L’idea è quella di mettere mano seriamente e prioritariamente al nucleo antico della città, il vero tesoro dei cosentini. Salvarlo e renderlo vivo può farci uscire dalle secche in cui le precedenti amministrazioni ci hanno portato.

Come?

Programmando una unica e vera grande opera. E per far questo bisogna attivare tutti gli strumenti possibili. Allo stesso modo con cui si trovano 160 milioni di euro per una metro che non serve a nessuno, oppure 250 milioni per il nuovo ospedale. Anche per la città vecchia vale lo stesso discorso. Attivare Europa, stato, regione, da cui devono arrivare, come arrivano per tante altre cose inutili, le risorse. Pretendendo dai nostri parlamentari un impegno serio su questa questione. Ovviamente serve anche un serio coinvolgimento dell’Università, e si può anche attingere dal lavoro locale già esistente, che è tanto e anche di qualità. Pensiamo attraverso questo di attivare una vera e propria “fabbrica” coinvolgendo principalmente saperi e maestranze nostrane.

Insieme a questo va censito in maniera precisa il patrimonio pubblico e va costruito un vero e proprio “protocollo” con tutti i privati proprietari di immobili nel centro storico. I quali potranno accedere a progetti di autorecupero, finanziati dal Comune, per ristrutturare le loro proprietà. Il tutto ovviamente in una unica visione architettonica e nel pieno rispetto della storicità dei luoghi e dei materiali. Nonché assegnando alla città antica una definita “destinazione d’uso” che apra definitivamente le porte ad una “nuova economia” che può avvenire in tanti modi”.

Modi che, Formisani, nel mentre si avvia il cantiere per consolidare strutturalmente la città antica, vuole discutere con tutti.

Che dire? A sentirlo parlare pare sincero. Si vede pure che è una persona perbene, educata, e con molto senso civico. Altra qualità rara nella politica a Cosenza. Ed è per questo che chiude dicendomi che per lui la cosa più importante è l’onestà della persone e la trasparenza della pubblica amministrazione. E con lui, ci assicura, il Comune sarà una casa di vetro. Non per modo di dire, ci tiene a sottolineare, ma nel vero senso della parola. E per come lo dice, io ci credo.

(Ha parlato anche nel dettaglio di questi e di altri argomenti, ma si sa, non si può scrivere tutto, ha detto il direttore che serve più sintesi).

GdD