Cosenza 2016, il sindaco che vorrei (di Luigi Vizza)

Il sindaco che vorrei!
Questa volta non sono coinvolto nelle prossime amministrative, perché vivo a Rende, ma Cosenza è e sarà nel mio cuore, e merita una riflessione sul suo futuro.
È sicuramente una città cambiata soprattutto durante l’amministrazione di Giacomo Mancini, ma ci sono quartieri che sembrano non interessare molto agli ultimi sindaci espressione della Città borghese.

Sto parlando di Torre Alta, San Vito, Piazza Cappello, vaste aree di Via Popilia, Via degli Stadi (Città 2000), l’area conosciuta come “Gergeri ” e poi tutta la parte di Casali dove ha sede un trascurato ed abbandonato Palazzetto dello Sport.
In questi quartieri i cittadini sono di serie “B” e non hanno gli stessi diritti del dinamico Corso Mazzini.
Invece è proprio lì che un buon amministratore deve iniziare la sua esperienza. Ma è troppo impegnativo, meglio lucidare ciò che brilla già.
Il sindaco che vorrei dovrebbe recarsi spesso in questi quartieri, incontrare cittadini veri e famiglie in difficoltà ma con dignità da vendere. Percorrere i vicoli e le viuzze in cui le buche sull’asfalto sembrano voragini e non si vede la presenza dell’amministrazione se non per chiedere voti. Troppo faticoso, troppo rischioso andare in questi postacci. Meglio dedicarsi alla mondanità tra la città che conta.
Il sindaco che vorrei è un cittadino onesto che mette al primo posto il bene comune e non il suo o quello degli suoi amici. Il sindaco che vorrei non deve essere imposto dall’alto ma scelto dai cittadini ai quali dovrà rendere conto del suo operato. Il sindaco che vorrei creerebbe percorsi e servizi di trasporto per disabili e cittadini con difficoltà motorie. Il sindaco che vorrei dedicherebbe più attenzione alla sicurezza, agli anziani, al sociale ed al mondo della scuola. Il sindaco che vorrei non accetterebbe di candidarsi se coinvolto in fatti delittuosi, anche lievi.
Il sindaco che vorrei forse esiste solo nella mia mente e difficilmente s’incarnerà in un essere vivente…

Luigi Vizza