Cosenza 2016, Nicola sindaco incubo della città

La consegna per tutti quelli coinvolti in queste ore nelle trattative per la candidatura a sindaco del centrosinistra è una sola per tutti: silenzio stampa per almeno le prossime 48 ore.

Le contrattazioni fervono freneticamente, in quel di viale Trieste. Guglielmelli e Incarnato lavorano sodo da ieri. L’obiettivo da raggiungere è arrivare ad un candidato unico. Unica possibilità per aggirare le primarie, che semmai dovessero svolgersi sarebbero al pari di una guerra civile. Per chi ha capito la matassa, il tentennamento è dovuto solo ed esclusivamente per evitare le primarie.

Perché la nuova santa alleanza è alla ricerca più che di un candidato onesto, serio, preparato da proporre alla città, di un intrallazzatore professionista che garantisca il ladrocinio della cosa pubblica a tutti.

E’ questo l’argomento principale di queste ore tra i politici (scusate a parola) cosentini. Dei problemi della città non gliene frega niente. Infatti avete sentito dire loro in tutto questo tempo che so, qualcosa per il sociale, per il lavoro, per l’assistenza, per la scuola, le mense, gli asili, l’acqua, il trasporto pubblico. Niente di niente.

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Si parla solo di che cosa bisogna dare al cinghiale, ai Morrone, a Madame Fifì, al Baronetto. Prima di voi tutti vengono loro. Che sia chiaro: se non c’escia u sguabbu buanu ppe loro, non si muove niente in città. E tutto questo lo fanno oramai senza nascondersi, alla luce del sole. Senza nu pocu i vrigogna. Nenti.

Tanto sanno che nessuno dice niente e sono sicuri che i loro caggi saranno sempre con loro. Basta poco: nu tri si, nu tri no e nu curri curri, accompagnato da un piatto di lenticchie all’occorrenza sono più che sufficienti per portarli all’urna.

Conoscono bene il bisogno materiale atavico dei cosentini, sul quale poggiano la loro fortuna. Più siamo morti di fame, più siamo controllabili, sotto tutti i punti di vista. E sempre pronti a “vendere il nostro voto” al maggior offerente di lenticchie. Per poi ritornare il giorno dopo il voto, quando il piatto di lenticchie è finito, ad essere i morti di fame di sempre. E chi si è visto si è visto.

Mentre loro sguazzano alla grande, tra vacanze, ristoranti, comprano case e locali ai figli, e sprido di ogni genere, magari ridendo alle spalle di voi caggi che li avete votati. E’ inutile negarlo: a Cosenza il voto, almeno nella sua maggioranza, funziona così. Non esiste né voto libero, né di opinione. Perché non c’è una vera e concreta società civile. Rassegnatevi.

In tutto questo, come dicevo, il centrosinistra deve trovare un candidato che sta bene a tutti. E come succede da un po’ di tempo a questa parte, quando si parla di candidati per la carica a sindaco, anche questa volta, spunta, come l’asso dalla manica di un baro, Nicola Adamo.

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E il panico si diffonde. C’è chi dice che, dopo la rinuncia di Guccione (che ha capito in tempo la trappola che gli aveva preparato Madame Fifì qualora si fosse candidato), l’unico che possa tenere a bada tutti è zio Nicola.

I cinghiali, nonostante il piacere che gli ha fatto Renzi, pare non gradiscano il Presta. A loro, cinghiali e fauna varia, serve uno che capisca di intrallazzi, scaltro, sveglio, con esperienza, affidabile ed automunito. Requisiti sine qua non, per ogni banda di truffatori che si rispetti.

I seminatori di terrore, ovvero coloro i quali diffondono la voce di Nicola sindaco, ci informano di leggere bene e tra le righe, la richiesta di prescrizione avanzata dai suoi legali per la sua imputazione nel processo Eolo, dove è sicuro come la morte che Nicola ha avuto una tangente.

Una richiesta che va letta come il via libera a Nicola che con questa sicura prescrizione, che non è una assoluzione, si libera definitivamente dell’ennesimo processo a suo carico, per cui diventerebbe candidabile. Dunque, l’obiettivo del traccheggio di Guglielmelli e compari, sarebbe, stando ai seminatori di terrore, quello di arrivare al 3 marzo, dopo aver annullato le primarie con un’altra scusa, giorno in cui la corte deciderà per la prescrizione.

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Dopodichè, secondo loro, Nicola ritornerà vergine, pulito e presentabile. Pronto come un ragazzino di primo pelo a scendere nell’agone politico.

Beh, come verosimiglianza questo discorso, proprio perché siamo a Cosenza e solo qui sono possibili certe porcherie, potrebbe anche avere una sua fondatezza.

Il solo pensiero ci terrorizza. Ma io non ci credo, perché se così sarà, saliremo sulle barricate, bruceremo copertoni, occuperemo strade, per impedire che ciò avvenga. Se dovesse rendersi necessario passerò le mie notti a ciclostilare volantini che spiegano, qualora ce ne fosse bisogno, chi è costui. E quanto della nostra povertà, arretratezza, dipenda da lui. E’ stato lui che insieme a Madame Fifì ci ha ridotti in questo stato. E non me ne frega niente delle sue truppe cammellate, che sbugiarderemo uno per uno. Scovando ogni laccio e lacciuolo economico che li lega a questo truffatore di professione. A questo affamatore di popoli. A questo egoista della politica.

Perché, questa volta, mi auguro che i cosentini, se dovesse verificarsi questa allucinante ipotesi, si ribellino non solo a lui e al suo schifoso codazzo, ma anche contro chi continua a votare personaggi borderline con Nicola Adamo. Nonostante affami noi e loro. Basta votare questi.

Non ci sono più scuse per quelli che prima lo votano e poi lo criticano tutto l’anno seduti al bar. Chi continua a votarlo non è meno responsabile di Nicola. Complici, direi, della nostra miseria e delle nostre disgrazie. Non ci provate a riproporcelo o sarà guerra. Con ogni mezzo necessario.

A tutto possiamo assistere ma non certo a Nicola sindaco. Se vi piace tanto portatevelo a casa vostra, ma non più nei luoghi che sono casa di tutti, tipo il comune. Perché con uno come lui non vogliamo avere niente in comune.

GdD