Cosenza, Amaco. Faisa Cisal: “Da Posteraro solo chiacchiere, bugie e autocelebrazioni false”

Paolo Posteraro

Con le dichiarazioni rese ai media, l’Amministratore unico dell’AMACO S.p.A., dr. Paolo Posteraro, ha fatto credere all’opinione pubblica che i Lavoratori che quotidianamente assicurano la mobilità ai cosentini siano percettori di una «15^ mensilità», quando così non è.

Ancorché il quadro a tinte fosche, da taluni dipinto in relazione alla situazione aziendale, ha radici lontane, le dichiarazioni rese dall’Amministratore unico di AMACO rendono evidente che lo stesso è del tutto dimentico del fatto che le economie rivendicate dai lavoratori derivano da una libera pattuizione tra le parti che non può essere disattesa per motivi astratti e senza prima percorrere ogn’altra via alternativa.
In disparte ogni considerazione sull’unilateralità dell’azione aziendale, che ha inteso sospendere il premio di produttività 2021, è utile far osservare come la Società, scevra dal ricercare un dialogo vero, appaia sempre più impegnata a tessere le lodi del proprio operato sino ad offrire alle organizzazioni sindacali, in data 13 aprile u.s., un riassunto dello status quo che è più sotteso all’autocelebrazione che a scandagliare fatti e proporre soluzioni.

Tanto accade, peraltro, mentre AMACO avvia un’indagine di mercato finalizzata alla somministrazione di lavoratori-conducenti.
Le dichiarazioni ai media di Posteraro, poi, non aiutano gli utenti né l’AMACO allorché riferisce che il servizio “Al volo” risulta sospeso, perché così non è; alla stessa stregua, rifugge dalla verità chi insiste nel tentativo di indicare i lavoratoti Amaco come una sorta di nababbi, di privilegiati, quasi viziati.

Le economie di ogni singola voce retributiva percepita dai dipendenti AMACO nient’altro costituiscono che il giusto riconoscimento a chi, in vario modo, continua ad assicurare il servizio essenziale di mobilità cittadina, tra mille difficoltà e condizioni stressanti, ancor più aggravate dalla pandemia e dal rischio, tutt’altro che remoto, di contagio.
La verità è che prima di metter mano alle tasche di chi la mobilità la fa, occorre dimostrare di aver posto in essere politiche rivolte alla riduzione delle spese superflue e alla sospensione dei servizi realmente poco remunerativi, aiutandosi con il rinvio di promozioni e avanzamenti di carriera.
Attendiamo, quindi, la manifestazione di apprezzamento per il lavoro svolto dai dipendenti. E per i dipendenti.

Francesco Bruno, segretario Faisa Cisal Cosenza