Cosenza, caso Seatt: la legge dei Cinghiali

Con una lapidaria nota di poche righe la Prefettura ha informato che, di concerto con i commissari al piano di rientro e alla gestione dell’azienda ospedaliera, ha deciso di attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato, fissato per il prossimo 13 febbraio, prima di convocare le parti sociali al tavolo di discussione. Questa è la dimostrazione che su questo territorio non è attivo nessun organo di garanzia sociale e che la Prefettura, deputata sulla carta alla tutela dell’ordine pubblico, si piega ai voleri del Generale Cotticelli e alla sua politica della finta legalità. Una legalità solamente di facciata in quanto vorremmo capire cosa ci sia di legale nel buttare in mezzo ad una strada 47 persone dopo oltre 15 anni di servizio e nel perpetuare da ormai una settimana una costante paralisi dei servizi dell’Azienda Ospedaliera.

Perché appare evidente che l’allontanamento dei 47 lavoratori dalle loro postazioni abbia avuto ripercussioni non indifferenti sull’intera comunità cosentina e che la direzione dell’Azienda Ospedaliera brancoli nel buio. Il ricorso al Consiglio di Stato, a cui anche le istituzioni sembrano appigliarsi pur di non prendere posizione sulla sorte dei licenziati, è solo l’ultimo colpo di coda di una “cooperativa” che non vuole vedere persi i propri privilegi. Non ci vuole la sfera di cristallo per capire che si tratta di un’operazione che la cerchia gentiliana che sta a capo della “cooperativa” sta mettendo in atto per guadagnare tempo in attesa che alla cittadella regionale si insedi una giunta “più sensibile” alle loro istanze.

A noi non interessa in alcun modo difendere gli interessi dei padroni della sanità cosentina. La nostra è una battaglia a difesa dei lavoratori che, dalla stessa “cooperativa”, sono stati scaricati il giorno stesso della presentazione dell’appello al Consiglio di Stato. E noi della tutela dei lavoratori avremmo voluto parlare con Prefetto e commissari. Visto che la dott.ssa Panizzoli pare voglia porre fine al sistema delle esternalizzazioni, si inizi un percorso per l’internalizzazione dei servizi che contempli la tutela delle professionalità che da anni hanno prestato attività nell’Azienda Ospedaliera. Attendere fino al pronunciamento del Consiglio di Stato significa spegnere ogni speranza per i lavoratori.

USB Confederazione Cosenza