Cosenza, che fine ha fatto la richiesta di ispezione in procura del M5s?

Sono passati 5 mesi da quando la deputazione cosentina dei 5 Stelle ha chiesto al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, una ispezione presso la Procura di Cosenza. Il primo firmatario dell’interrogazione, il deputato Melicchio, la giustifica così: “Da troppi anni, ormai, numerosi articoli di stampa descrivono un ambiente conflittuale all’interno della Procura del Tribunale di Cosenza a causa di inchieste boicottate e fughe di notizie. Abbiamo deciso di interrogare il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per chiedere se intenda valutare la sussistenza dei presupposti per l’avvio di iniziative ispettive presso il Tribunale di Cosenza, e ciò anche al fine di fugare tutti i dubbi che emergono dalle notizie diffuse a tutela stessa dell’immagine della Procura del Tribunale di Cosenza”.

Da allora è calato il silenzio. Nulla si sa in merito all’invio degli ispettori. Gli stessi deputati, sollecitati da più parti, giustificano il “silenzio” con la necessaria riservatezza che un’ispezione deve avere. Se si sa il giorno e l’ora dell’arrivo degli ispettori… che ispezione a sorpresa è? Così dicono. E questo ci può stare. Anche se non convince del tutto. Non fosse altro perché da quando è circolata la notizia dell’interrogazione dei deputati 5Stelle, sulla procura di Cosenza, diciamolo chiaramente, chi doveva occultare, ha già occultato. Non sono mica dei caggi, sono mesi che si stanno organizzando per contrastare l’ispezione. E lo prova il fatto che il procuratore capo di Cosenza sa da tempo di avere i riflettori puntati contro, tant’è che è stato interrogato dai magistrati di Salerno, che hanno aperto su di lui ben due procedimenti penali. Non gli cambia niente sapere il giorno e l’ora. Spagnuolo da tempo aspetta gli ispettori, e si è già preparato.  Ha già buttato nel fiume la pistola del delitto.

Ma una cosa si può chiedere ai deputati cosentini dei 5 Stelle, senza inficiare l’efficacia dell’ispezione – che come abbiamo detto è il segreto di Pulcinella, ma stiamo alla “forma” come piace ai grillini –  la domanda è questa: il ministro Bonafede ha preso visione della vostra interrogazione?

E’ questo quello che ci chiedono tantissimi lettori ogni giorno: ci sono novità sull’ ispezione? E a questo si può rispondere, senza violare nessuna regola. Anche perché alle interrogazioni, generalmente, i ministri, o chi per loro, rispondono. C’è stata una risposta del ministro, alla vostra richiesta? A questo potete rispondere.

Altrimenti questo prolungato silenzio avalla la tesi di chi pensa – anche alla luce dell’operazione “Lande desolate”, definita da tanti una operazione politica, più che giudiziaria, a cui si sarebbe prestato Gratteri con lo scopo di far fuori Oliverio e avvantaggiare Occhiuto alla corsa per la presidenza della regione – ad accordi sottobanco tra politica e magistratura.

Del tipo: non è che l’ispezione è saltata perché Occhiuto, dopo aver avuto l’aiuto di Gratteri, ha trovato anche un accordo con il senatore Morra?

Spieghiamo: il senatore Morra 5Stelle, è da tempo uno dei principali sostenitori dell’esistenza di un “Sistema Cosenza” di natura criminale. Tant’è che ha presentato, come tutti sapete, diversi esposti alla Manzini sui famigerati appalti spezzatino, fino a dire che “Occhiuto fa lavorare la ‘ndrangheta”. A questo Occhiuto ha reagito raccontando pubblicamente di aver saputo che il figlio di Morra è uso frequentare mafiosi e che su di lui pende una inchiesta della Dda di Gratteri. Un “botta e risposta” pesante. Che ovviamente non è passato inosservato, ed è stato oggetto di discussione per settimane.

Allora qualche maligno ha pensato: se Gratteri si è adoperato così palesemente ad aiutare Occhiuto, omettendo addirittura la mafiosità di Barbieri/Muto/Morabito a Cosenza, pur di salvarlo, vuol dire che ad Occhiuto ci tiene davvero. E visto come si è esposto, non avrà avuto problemi, sempre Gratteri, su suggerimento del suo amico Occhiuto, a dire a Morra questo: io imbosco l’inchiesta su tuo figlio, e tu ti impegni a fermare l’ispezione. Anche questo ci sta.

Morra e Gratteri adesso si vedono spesso. Morra presiede, oggi, la Commissione Antimafia, sarebbe stato imbarazzante per lui ricoprire questa carica con un figlio nel mirino dell’antimafia. Sempre stando alle parole scritte pubblicamente da Occhiuto. Questo spiega anche il perché Gratteri ha iniziato da Palla Palla, escludendo dalle sue inchieste la madre di tutti gli appalti masso/mafiosi: piazza Fera/Bilotti, perché l’accordo per salvare Occhiuto e Spagnuolo, era stato già siglato. Morra ha barattato i suoi fatti personali con la libertà dei cosentini. Se così fosse.

Anche questa ipotesi, diventa, in terra calabra, verosimile. Da noi nulla è come appare. E tutto è possibile. Del resto ne abbiamo viste tante che quella appena narrata, sembra una storiella da niente. Roba di poco conto.

Non resta altro da fare che aspettare la risposta del deputato 5Stelle Melicchio, sull’esito dell’interrogazione, da questa sapremo a quale storia credere.