Cosenza, chiesa di San Domenico: le (false) determine della vergogna

La vicenda della chiesa di San Domenico a Cosenza è una delle ipotesi di corruzione addebitate a Michele Fernandez, l’ingegnere-pistolero-prestigiatore in forza ai comuni di Fuscaldo e di Cosenza e al costruttore rendese Gianfranco Mirabelli.

“Nello specifico – si legge nell’ordinanza – si contesta al Fernandez di avere favorito, nella sua qualità di dipendente del Comune di Cosenza e Rup del procedimento relativo al lavoro pubblico “Linea di intervento nr. 5.2.1.1- Completamento chiesa San Domenico Cosenza”, l’imprenditore Gianfranco Mirabelli, aggiudicando il lavoro a quest’ultimo ed accettando in cambio la promessa di assunzione di un tale Giovanni Lanzillotta da parte dell’imprenditore presso la sua impresa”.

La vicenda in questione ha ad oggetto condotta di corruzione propria ai sensi degli articoli 319 e 321 del codice penale secondo cui “configura il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio lo stabile asservimento del pubblico ufficiale ad interessi personali di terzi, che si traduce in atti che, pur formalmente legittimi, si conformano all’obiettivo di realizzare l’interesse del privato nel contesto di una logica globalmente orientata alla realizzazione di interessi diversi da quelli istituzionali“.

“La presente vicenda – si legge ancora nell’ordinanza – riguarda la condotta di Fernandez, che, attraverso la realizzazione di atti contrari ai propri doveri di ufficio, favoriva – dietro promessa di vantaggi – ancora una volta un imprenditore, non esitando a chiedere in cambio un favore personale, secondo il consueto ed ormai collaudato modus operandi di asservimento della funzione pubblica ad interessi privati”.

FERNANDEZ E MIRABELLI: UNA MACCHINA DA GUERRA

Fernandez favorisce l’imprenditore Gianfranco Mirabelli, titolare dell’omonima impresa individuale con sede in Rende. Tale impresa risultava affidataria di numerosi lavori da parte del Comune di Cosenza, tra i quali il completamento della chiesa di San Domenico e gli interventi di arredo urbano a piazza Santa Teresa.

Dalle indagini tecniche sono emerse numerose conversazioni tra Fernadez e Mirabelli. In merito agli affidamenti indicati, appaiono estremamente rilevanti le telefonate nelle quali una dipendente della Regione Calabria, tale Angela Fortunata Passaniti, riferiva a Fernandez, parlando di alcuni lavori finanziati dalla Regione e dall’UE, che i lavori dovevano essere conclusi entro il 28 febbraio. La conversazione è poi proseguita con le perplessità espresse dalla Passaniti in merito alla effettiva ultimazione dei lavori entro tale data, dal momento che la predetta affermava di essere a conoscenza che i lavori non erano ancora iniziati e stava mandando avanti “la trattazione” solo perché loro stavano inviando alla Regione i certificati (chiaramente falsi, ndr) di regolare esecuzione.

Fernandez si difendeva negando la circostanza dei ritardi nei lavori (che a Cosenza tutti potevano vedere tranquillamente, ndr) ed affermando, poi, che si trattava di lavori di poco conto. In definitiva, il Fernandez, in questa come in altre conversazioni, si prodigava per rassicurare la funzionaria regionale in ordine alla regolare esecuzione dei lavori, affermando che tutto si sarebbe concluso nei termini stabiliti.

SUNTO DELLE CONVERSAZIONI

Fernandez e Occhiuto

Il Fernadez preannuncia alla Passaniti che le sta inviando informalmente via mail la determina e la perizia per lavori che dovrebbero terminare entro il 28 febbraio per poter ottenere dei finanziamenti. La Passaniti è preoccupata perché pensa, come il suo capo, che non ce la faranno a terminare l’opera entro quel termine e che lei ormai il decreto lo fa l’indomani.

Il Fernandez chiede alla Passaniti conferma dell’indirizzo mail e la Passaniti si lamenta del fatto che si sta prendendo la responsabilità di far andare avanti delle loro pratiche perché gli stanno mandando dei certificati di regolare esecuzione dei lavori entro il 28 febbraio ma lei sa che i lavori non sono terminati.

Il Fernandez risponde che “… ma questa è una cazzata, è un lavoro da settanta/ottanta mila euro, è una cazzata…”. La signora Passaniti lamenta ancora il fatto che le mancano tutti i certificati di regolare esecuzione dei lavori in quanto glieli stanno richiedendo.

Dalle conversazioni che precedono, sembrerebbe che in merito ai lavori finanziati dalla Regione e dall’UE, il funzionario preposto Angela Fortunata Passaniti fosse a conoscenza che i lavori non erano iniziati e lei stava mandando avanti la trattazione solo perché le venivano inviati i certificati di regolare esecuzione dei lavori.

FERNANDEZ E LA PERIZIA DI VARIANTE “DETTATA” AL DIRETTORE DEI LAVORI

Per quanto concerne la perizia alla quale i due fanno riferimento, è illuminante la conversazione che segue. Infatti, il Fernandez chiamava l’architetto Francesco Coscarella, direttore dei lavori relativi agli interventi di completamento della chiesa di San Domenico e gli spiegava in maniera “certosina” come avrebbe dovuto fare una perizia di variante, che veniva così concordata tra i due. Anche tale condotta di interessamento è sintomatica dell’ingerenza di Fernandez nelle vicende dei suoi amici imprenditori e della commistione tra il suo ruolo pubblico e quello privato.

Fernandez chiama Coscarella e gli dice che gli ha mandato un whatsapp, Francesco gli risponde che lo stava leggendo e Fernandez gli dice: “… l’importo netto è 125 più sicurezza più Iva… i lavori… la perizia deve uscire di più perché io ci devo applicare il ribasso… quindi la perizia in totale deve venire 163 di lavori 2500 la sicurezza non soggetta a ribasso più Iva… quindi hai capito?”. Francesco Coscarella gli risponde in modo affermativo.

Ma Fernandez non ha ancora finito, c’è una “correzione”…. “La perizia totale 182… purtroppo qua nun ci putim tras come incentivo nè nua cumu Comune e né tu Francè… perché tu supereresti un margine… tu mi hai già capito… chiamo Gianfranco e glielo dico… salvo errori”.

Nel corso delle successive indagini, in esecuzione di un ordine di esibizione adottato dalla procura di Paola, sono stati acquisiti presso il Comune di Cosenza i seguenti atti – tutti a firma di Fernandez nella sua veste di Rup – che costituiscono la materializzazione e concretizzazione degli accordi contenuti e di cui si parla nelle predette intercettazioni.

TUTTE LE (FALSE) DETERMINE DELLA VERGOGNA 

Determinazione n. 122 del 2-2-2017 riguardante la progettazione in variante e suppletiva per i lavori di completamento della chiesa di San Domenico a Cosenza. Nello specifico è stata approvata una variazione progettuale per 232.448 euro più Iva resasi necessaria a seguito del sopralluogo della Soprintendenza

Determinazione n. 211 del 13-2-2017. Nello specifico, sono state omologate le spese sostenute ammissibili al finanziamento di 1 milione 402 mila 487 euro aggiornate al 9 febbraio 2017

Determinazione n. 289 del 20-2-2017. Nello specifico, è stato approvato il 4° e ultimo Sal (Stato di avanzamento lavori) e il relativo certificato di pagamento emesso dalla D. L. in data 30-9-2016 di 277 mila 860 euro

Determinazione n. 372 del 1-3-2017. Nello specifico, sono state liquidate le spese di direzione lavori a favore dell’architetto Francesco Coscarella per 22 mila 34 euro

Determinazione n. 402 del 2-3-2017. Nello specifico, è stato approvato il nuovo quadro economico e in particolare l’atto aggiuntivo di 128 mila 377 euro oltre Iva per un totale di 141 mila 215 euro. Gli importi in trattazione sono quelli a cui fanno riferimento Fernandez e Coscarella nella conversazione intercettata

Determinazione n. 750 del 12-4-2017. Nello specifico, è stata liquidata la fattura relativa all’ultimo certificato di pagamento in favore dell’impresa Mirabelli Gianfranco per un importo di 203 mila 202 euro oltre Iva

Così delineata la situazione dell’appalto di Mirabelli e del singolare interessamento di Fernandez, occorre evidenziare, ancora una volta, la condotta di quest’ultimo che, lungi dall’assumere un comportamento adeguato al suo ruolo di dipendente pubblico, lo utilizza in modo strumentale per il perseguimento dei suoi obiettivi.

E non è finita qui… perché ovviamente il procuratore Bruni ha convocato in procura anche la funzionaria regionale Angela Fortunata Passaniti.

1 – (continua)