Cosenza. Ciao Lillino Citrigno, pioniere dell’università a distanza

Lillino Citrigno è venuto improvvisamente a mancare nella giornata di ieri, a Cosenza, mentre era nella sede dell’UniPegaso, della quale era direttore da una decina di anni. Aveva 71 anni ed era un ingegnere molto preparato nel campo della tecnologia e dell’informatica. Il suo percorso professionale era iniziato negli anni Ottanta con il Cud, il primo vero tentativo di università a distanza.

“Con straordinaria lungimiranza – come ricordava due anni fa Michele Giacomantonio su “ICalabresi” – in Calabria c’era chi pensava di fare un salto in un futuro che era stato esplorato in alcuni paesi, come l’Inghilterra e l’Australia, ma era sconosciuto in Italia. La prima università a distanza del Paese nasceva sulle colline di Arcavacata. E nell’84 arrivò il Cud, consorzio università a distanza. Ad aderire all’idea, e dunque al consorzio, sono Università della Calabria, Università “La Sapienza” di Roma, Politecnico di Milano, Università di Bari, quella di Padova, di Siena e di Trento. Ma anche realtà private come il Consorzio per la ricerca e l’applicazione dell’informatica (Crai) e poi Olivetti, Confindustria, Ibm, Telecom Italia (ex Sip), Rai, Telespazio… Con questi soci il Cud doveva essere una corazzata imbattibile, invece affondò come il Titanic…”.

Lillino Citrigno, all’epoca giovane ingegnere, era stato tra gli animatori del progetto ed era uno dei professionisti più importanti e preparati di quella esperienza. I giovani cronisti di fine anni Ottanta si rivolgevano sempre a lui quando c’era da risolvere qualche problema informatico e Lillino era una sorta di “must” quando c’erano le elezioni, soprattutto regionali e comunali. Citrigno si confrontava alla pari con docenti Unical come Sergio De Julio, Ivar Massabò e Franco Lata e per qualche anno il Cud fu una risorsa importantissima nel campo dell’informatica, delle nuove tecnologie e della ricerca ma purtroppo non durò.

“Resistette poco più di dieci anni – come ricorda ancora Giacomantonio – ma gli ultimi furono parecchio travagliati, tra mobilità e cassa integrazione del personale. Una fine annunciata causata dalla ferocia predatoria della classe politica, ma non solo. Eppure la vocazione all’educazione a distanza era nei geni dell’Unical, che era posta fisicamente sulle colline di Rende, ma aveva l’ambizione di essere università regionale e di raggiungere quindi tutti gli studenti calabresi, anche quelli che non avrebbero trovato posto nel campus…”. E infatti Lillino Citrigno rimase talmente legato a quella esperienza e a quella intuizione che alla fine riuscì a realizzare il suo sogno prima con la cooperativa Sestante ma soprattutto con la UniPegaso del patron Iervolino.

Lillino Citrigno aveva svolto anche un importante percorso politico ed era stato da sempre un democristiano convinto ed è stato anche sindacalista della Cisl. Tra la fine degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta aveva ricoperto anche il ruolo di presidente della Prima Circoscrizione, quella di Donnici, e ha lasciato un bel ricordo di attivismo anche da quelle parti. Lillino era un sostenitore dell’ex sindaco Franco Santo: a quei tempi si era formato un gruppo compatto di giovani professionisti, del quale il compianto Tonino Luci era uno dei massimi protagonisti, insieme a Franco Bruno giovanissimo presidente della sesta circoscrizione (quella di San Vito), Alessandro Speradio, Cenzino Massaro, Tommaso Scigliano, Tonio Stramazzo, Salvatore Perugini e naturalmente Lillino Citrigno, tra i più attivi ed esuberanti. 

Ingegneria, informatica, tecnologia e politica: queste erano le passioni di Lillino, coltivate con generoso impegno per tutta la vita. Un abbraccio ai familiari. Ciao Lillino, che la terra ti sia lieve.