Cosenza corrotta, in città l’Ingiustizia regna sovrana

E’ passato quasi un anno dal giorno in cui (19 maggio 2016) la dottoressa Manzini inviava, dopo una serie di perquisizioni, 6 avvisi di garanzia a dirigenti comunali e titolari di ditte, nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza sugli appalti per la manutenzione cittadina.

In particolare, investigatori ed inquirenti hanno deciso di approfondire la costosa gestione delle luminarie in città, per quattro anni sempre affidata alla ditta Medlabor, e costata al Comune di Cosenza la modica cifra di 750mila euro. Nel dimenticatoio della Procura sono finiti l’ex capo di gabinetto di Occhiuto, Carmine Potestio, ma anche l’ex dirigente Domenico Cucunato, l’ingegnere Carlo Pecoraro, gli imprenditori Francesco Amendola e Antonio Amato e il responsabile della ditta Medlabor Antonio Scarpelli.

Da allora tutto tace, di questa inchiesta come per tante altre (vedi piazza Fera/Bilotti) si sono perse le tracce. Un classico del tribunale cosentino. Quando si tratta degli amici degli amici tutto finisce a tarallucci e vino. Come questa inchiesta partita alla grande con tanto di servizio sul TG di Raiuno, e finita nel dimenticatoio subito dopo.

Questa è la prova evidente di come lavora la procura. Se sei accriccato te la cavi, se sei uno onesto che chiede Giustizia e verità, molto probabilmente finisci in galera. Perché a chiedere verità e Giustizia a questo tribunale è come lavare a capu aru ciucciu: perdi tempo e sapone.

Per darvi conto della disuguaglianza di trattamento tra gli amici degli amici e chi denuncia la corruzione, vi dico solo questo: su di noi hanno istruito una ventina di processi in soli due mesi, e convocato in procura decine e decine di cittadini per essere ascoltati sui mi piace, mentre per chi ha lucrato, come loro, milioni di euro, la tranquillità è assicurata.

Questo dicono i fatti. Eppure sembrava partita bene la Manzini, anche perchè le prove dell’avvenuto ladrocinio in Comune, sono talmente evidenti che non ci vuole chissà quale intelligenza per scoprirle. Lo diciamo sempre: le prove della loro colpevolezza sono scritte nei loro stessi atti e nella loro stessa “certificazione”.

Infatti la domanda da cui siamo partiti per arrivare poi alla obbligata conclusione dell’avvenuto ladrocinio era questa: come ha fatto la Medlabor a passare da un fatturato di 10mila euro all’anno fino al 2010, ad un fatturato di oltre 200mila euro all’anno a partire dal 2011 in poi? Nell’arco di quattro anni la Medlabor (2011- 2016) ha fatturato la cifra di oltre 750mila euro. E’ chiaro a tutti, tranne che alla Manzini, che la fortuna della ditta si deve all’ex capo di gabinetto del Comune di Cosenza Potestio che in cambio di denaro ha favorito la ditta, affidandole lavori e commesse in via diretta, senza passare attraverso una gara. Ovviamente il tutto con la complicità dell’ex dirigente del settore Lavori pubblici, Domenico Cucunato, e del suo direttore di dipartimento, Carlo Pecoraro. Il trucco sempre lo stesso: gli appalti venivano frazionati in modo da non superare la soglia dei 40mila euro, quindi affidati attraverso il sistema del cottimo fiduciario. Ma la Medlabor non sarebbe stata l’unica ditta agevolata dai dirigenti del Comune di Cosenza. A fargli compagnia ci sono anche commesse e appalti accumulati dal 2011 al febbraio 2016 da altre due imprese, la Cmt di Francesco Amendola e la Fratelli Amato di Antonio Amato.

Questo per quel che riguarda un primo filone.

Ecco, siamo di fronte al solito insabbiamento che oramai non scandalizza più nessuno. Milioni di euro spariti e, come al solito, per la procura di Cosenza nessun colpevole.

Su tutto questo la politica tace. Anche quella onesta. Hanno paura a mettersi contro la procura. Per come dico sempre è meglio avere a che fare con la malavita e non con un pm corrotto. Con i primi se conosci qualcuno della paranza puoi apparare, con i pm corrotti non c’è speranza, quando ti puntano sei sostanzialmente finito.

Hanno dalla loro il potere dello stato che usano meschinamente per tutelari i loro e gli altrui (dei compari) privilegi e coprire ogni intrallazzo.. E tutti insieme: politici corrotti, massoni collusi e mafiosi a spartirsi come sempre la torta senza mai pagare dazio.

E’ questa la situazione. Ve la raccontiamo ogni giorno per non dimenticare. E per ricordarvi che esiste in questa città una Ingiustizia che non ha pari.

GdD