Cosenza corrotta, perquisizioni della DDA

Mafia e politica, perquisizioni della Dda negli ultimi giorni.

Si indaga nell’area urbana di Cosenza su diverse competizioni elettorali. La Dda di Catanzaro ha disposto una serie di perquisizioni domiciliari per acquisire documenti e file dai pc di alcuni indagati eccellenti all’interno delle attività investigative nel filone di indagine più caldo del momento.

I giudici antimafia coordinati dal procuratore capo Nicola Gratteri stanno cercando di comprendere appieno la rete di connivenze di cui hanno goduto boss e picciotti delle consorterie criminali cosentine negli anni passati.

In particolare gli agenti della Gdf hanno verificato tutta una serie di indizi alla base delle ipotesi degli inquirenti cercando tracce nelle abitazioni di due indagati per risalire ad eventuali business, alle modalità e a tutte le persone eventualmente coinvolte.

L’inchiesta è complessa e ha ricevuto diversi step fin qui, come si ricorderà. Con la deflagrazione del “sistema Rende” da un lato, l’indagine riguardante competizioni elettorali passate per quanto riguarda Castrolibero dall’altro e, per ultimo ma solo in ordine di tempo, l’avvio di indagini anche per quanto riguarda un paio di liste elettorali candidate alle ultime elezioni regionali il quadro dell’area urbana cosentina viene ormai considerato dalla Dda nella sua interezza.

Nel senso che si procede ad analizzare ogni possibile rapporto, e ogni connivenza, che prima delle urne e poi successivamente, è “andata all’incasso” in ogni Comune dell’area urbana e prima di ogni competizione elettorale. Non esclusa, ovviamente, neanche quella per la Regione del novembre del 2014. All’interno di questo complesso quadro investigativo anche il “peso” di pentiti che si aggiungono non escludendo i “colletti bianchi”.

Vincenzo Brunelli

tratto da “La Provincia” di Cosenza