Cosenza, dove tutto aumenta alla velocità della luce

Se a rovinare le feste in arrivo un po’ a tutti ci hanno già pensato i tanti ingiustificati rincari di questi ultimi tempi, a renderle economicamente ancor più disastrose per chi come me deve fare i conti con un misero stipendio, si aggiungono i rincari sui rincari che viaggiano alla velocità della luce.

Tipo, che so, l’olio extravergine d’oliva di produzione industriale per la grande distribuzione, da una media di 5 euro al litro è arrivato, in poco tempo, ad oltre 10 euro al litro, senza cambiare nulla della già scarsa qualità e composizione del prodotto. Se il prodotto è sempre lo stesso, perché questo vertiginoso aumento in così poco tempo? La guerra? La crisi climatica? La speculazione? Non lo so. Quello che so è che tutto aumenta, tranne la busta paga di chi lavora. Così come ho capito che la inconsueta pratica di far lievitare i prezzi esageratamente, dalla sera alla mattina, è diventata una tendenza di “mercato”. E mi pare di capire anche che in questa corsa a chi aumenta di più, e nel più breve tempo possibile, che non trova giustificazione alcuna, c’è chi se ne approfitta.

Siccome tutto aumenta, luce, gas, benzina, mutui, medicine, pane, latte, tasse, e tutto il cucuzzaro, diversi commerciati si sentono legittimati anche ad andare oltre l’aumento stabilito dalle quotazioni di mercato. Magari su prodotti che non risentono, nella produzione, delle tante crisi sparse per il mondo. Mi spiego meglio con esempio pratico che mi è capitato proprio l’altro ieri. Ho iniziato dei piccoli lavori di ristrutturazione nel mio modesto appartamento a luglio di quest’anno, andando avanti a seconda della mia disponibilità economica. Nel computo dei lavori ho previsto anche la sostituzione di tre porte interne. A metà settembre mi sono recato da un rivenditore del settore per acquistare la prima delle tre porte interne da sostituire. Non potevo comprarle tutte e tre. Così ho acquistato una porta interna standard, tipo quelle che si trovano al Brico, 80X210, al prezzo di 119 euro. Maniglia a parte che ho pagato 19 euro.

Bene, l’altro giorno, mi sono di nuovo recato, a distanza di due mesi e poco più, dallo stesso rivenditore per acquistare le altre due porte, uguali in tutto e per tutto a quella acquistata a settembre, e quando gli ho chiesto il conto, mi ha risposto così: sono 410 euro per le due porte. Più 58 euro per le due maniglie, anche queste uguali a quella acquistata a settembre. Gli dico: come 410 euro? A settembre, sempre da te, ho pagato 119 euro a porta, e 19 euro la maniglia. Com’è possibile un aumento di 86 euro in poco più di due mesi sul costo di una singola porta, e di 10 euro per la maniglia? Mi risponde come previsto: siccome c’è la guerra, la crisi climatica, il covid, le tasse e tutto aumenta, aumenta anche il costo delle porte e delle maniglie. Se è così non lo so. So che ho dovuto rimandare ancora di qualche tempo l’acquisto di una porta, perché ho potuto comprarne, causa aumento sull’aumento alla velocità della luce, solo una. Capisco la guerra, la crisi climatica, le tasse, la crisi del commercio, ma un rincaro così pesante su un prodotto stivato da chissà quando tempo in magazzino, e in così poco tempo, meriterebbe una spiegazione plausibile.

Lettera firmata