Diventa preoccupante la situazione dei rifiuti per i comuni che non hanno provveduto al pagamento delle morosità maturate in questi anni nei confronti della Regione
La perentorietà dell’annuncio che arriva dalla conferenza dei sindaci dell’ATO non da spazio a repliche di sorta: chi non paga non conferisce, che significa è finita la pacchia per il Comune di Cosenza che incassa la TARI dai cittadini e poi “dimentica” di pagare lo smaltimento dei rifiuti.
Non sarà facile per un Ente come il nostro, ormai al collasso e che a fatica riesce a pagare i propri dipendenti (ma stranamente paga puntualmente i consulenti nominati), fare fronte alle richieste della Regione.
Perché non sono pochi gli euro accumulati in questi anni e da versare alle Regione, ma se mai si inizia mai si arriva, e né le rassicurazioni del “pagheremo” possono bastare a far riaprire i cancelli e permettere ad Ecologia Oggi di riprendere una raccolta degna di questo nome e soprattutto di tutti i balzelli che noi cosentini paghiamo.
Cambieranno musica a Palazzo dei Bruzi? Difficile dirlo, lo si spera anche se al Comune adesso hanno altre cose a cui badare, ben più importanti della città, ovvero la candidatura a Governatore del sindaco che tante notti insonni sta provocando a lui e tutto il suo entourage.
Ma ai cosentini poco importa della Regione se la città va a scatafascio. Se è sporca, abbandonata dissestata e senza acqua. Perché questo e solo questo è il rovescio della medaglia.
Chi osanna questa amministrazione per le piazze, le feste e le lucine non deve mai dimenticare in che abbandono vive chi sta fuori dal “miglio d’oro”. Dall’inesistente manutenzione di marciapiedi e strade alla carenza della acqua al centro come in periferia, dai servizi immaginari ad una viabilità sempre più caotica, dall’assenza di una politica per lo sviluppo ed il commercio ad una eccessiva tolleranza verso abusi e soprusi.
Ecco, questo va messo sull’altro piatto della bilancia quando si giudica questa amministrazione. Se si vuole essere obiettivi e uscire dalla narrazione fantastica di questi anni questo sarebbe l’esercizio da fare.
Un po’ difficile effettivamente per chi pensa solo al proprio orticello, o peggio fa parte del cerchio magico, ma assolutamente imprescindibile per chi si dichiara terzo e lontano da beghe partigiane.
Ma la narrazione sta per finire, in un modo o nell’altro ci si avvia ai titoli di coda.
Dopo sarà meglio? Sarà peggio? Non è dato saperlo. L’augurio è che non sia più come è adesso.
Sergio Nucci
Buongiorno Cosenza