Cosenza, evasione dal carcere. I sindacati: “Organici all’osso: quando si sveglierà il ministro?”

L’evasione dal carcere di Cosenza del ventenne nordafricano Amadou Coulibally ha messo a nudo le magagne strutturali della casa circondariale e i limiti del sistema di sicurezza predisposto dalle autorità. In queste ore, di conseguenza, sono inevitabili le polemiche e le prese di posizione.

Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria, scrive in una nota: “L’evasione dimostra che l’emergenza del sistema carcerario del nostro Paese non è tanto nel sovraffollamento che nell’istituto di pena calabrese, secondo il recente rapporto di Antigone tocca il 119% con 260 detenuti e 54 stranieri, quanto nella carenza di organico, strumenti e tecnologie di controllo. Negli ultimi tre anni – continua il sindacalista – si sono verificati circa 160 casi di evasioni da carceri, permessi premio o di lavoro, arresti domiciliari. Gli organici – scrive Di Giacomo – sono ridotti all’osso e si sottrae personale per accompagnare detenuti fuori dagli istituti di pena in strutture sanitarie, come per esigenze giudiziarie, con il risultato di mettere a rischio personale e cittadini. Quando si sveglierà il Ministero della Giustizia? C’è bisogno di altre evasioni? Sono le domande che facciamo interpretando il diffuso malessere dei nostri colleghi che quando reagiscono per bloccare fughe o sedare aggressioni, in troppi casi, finiscono dalla parte degli imputati”.