Cosenza, farmaci oppioidi prescritti abusivamente: 13 indagati tra medici, farmacisti e pazienti

Smercio illegale di farmaci e false ricette. Una rete illegale fra Cosenza e Rende quella scoperta dai carabinieri: tredici le misure cautelari che hanno coinvolto un medico, tre farmacisti e i pazienti o consumatori finali che dir si voglia. In nove sono finiti agli arresti domiciliari, per altre quattro persone invece è stata disposta l’interdizione dall’esercizio della professione sanitaria.

In particolare, il medico di Cosenza Francesco Galli, che, secondo l’accusa, prescriveva indebitamente le ricette del medicinale oppiaceo, è stato raggiunto da una misura interdittiva dalla professione per un anno. Interdetti per un anno anche i farmacisti cosentini che davano i medicinali: Angela Pugliano, Giuseppe e Pasquale Carnovale.

Le indagini sono state coordinate dal pm Margherita Saccà e dal procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo; in azione i carabinieri del Nas e della compagnia di Cosenza. L’operazione è stata denominata Ricettopoli.

Le accuse, a vario titolo, sono di prescrizioni abusive in concorso, detenzione e cessione di sostante stupefacenti, truffa aggravata ai danni dello Servizio sanitario nazionale, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale.

Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla procura di Cosenza, hanno permesso di scoprire un circuito illegale di smercio di farmaci oppioidi a base di ossicodone. Un sistema che veniva alimentato, stando alle accuse, da una serie di prescrizioni abusive del medico di base Francesco Galli e dalla compiacenza di tre farmacisti, tutti sospesi per 12 mesi dall’esercizio della professione.

In un anno e mezzo sono state prescritte ottomila ricette. Ogni compressa del farmaco veniva ceduta ai singoli consumatori a 10 euro. Ogni confezione contiene 28 pastiglie. La procura ha fatto una segnalazione alla Corte dei Conti per danno erariale.