Cosenza, Gratteri ferma (anche) i lavori del Planetario

Giorno 4 maggio la Prefettura di Catanzaro, sulla base delle risultanze emerse dall’inchiesta “Jonny” della Dda di Catanzaro sulle cosche di Isola Capo Rizzuto della ‘ndrangheta, ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti della “Caruso Costruzioni”, società con sede nel capoluogo calabrese. Secondo quanto ricostruito nel provvedimento firmato dal prefetto Francesca Ferrandino, dall’inchiesta della Dda sarebbero emersi contatti tra l’impresa catanzarese ed i clan di Isola Capo Rizzuto. L’amministratore unico dell’impresa Caruso, Alessandro Caruso, è il presidente di Ance Catanzaro, l’associazione che raggruppa i costruttori edili. La sua società da anni lavora con le pubbliche amministrazioni non solo calabresi.

L’impresa gestita dal presidente dell’Ance di Catanzaro per nostra sfortuna è anche la ditta che si è aggiudicata i lavori di completamento del Planetario. Così come riportato nel comunicato ufficiale del Comune di Cosenza del 2015.. Da notare il margine di ribasso presentato dall’impresa. Determina dirigenziale n° 1142 Rg del 30.04.2015. Determina dirigenziale n° 1095 Rg del 25/05/2017.

A questo punto la domanda sorge spontanea: che fine faranno ora i lavori del Planetario?

Va detto che in questo caso non ci sono responsabilità di Occhiuto, anche se una riflessione sovviene: Occhiuto è proprio sfortunato. Tutti i più importanti lavori pubblici eseguiti durante la sua amministrazione, in città, hanno un problema: Piazza Fera/BIlotti, costruita da una ditta mafiosa. Planetario, costruito da una ditta mafiosa. Ponte di Calatrava costruito con i soldi delle case popolari. Affidamenti diretti e gestione economato in capo a mascalzoni.

Certo è che ci vuole sfortuna. Un consiglio: non fare più benedire le opere a Nunnari che come vedi porta sfortuna. Io nel mentre tocco ferro.