Cosenza, il Tar riapre Viale Parco. Milena Gabriele strapazza Occhiuto su Fb: “Basta bugie, rispetta la Legge”

Bugie, alibi, scuse, pretesti, truffe… Mario Occhiuto alias il cazzaro da sette anni e mezzo ammorba la città di Cosenza con questi mezzucci e ormai anche molti dei suoi storici aficionados hanno definitivamente perso la pazienza. Non lo sopportano più. Figuratevi allora quei cosentini che ogni giorno, immancabilmente, gli mandano le peggiori bestemmie e gli augurano le più tristi sfortune quando restano imbottigliati per ore nel traffico e verificano che lì, sul Viale Parco, è tutto fermo. Sembra quasi l’arte dei pazzi se non fosse che quella è vera arte mentre la sua è solo e soltanto furfanteria.

Ma veniamo al fatto del giorno. Occhiuto sta ciurlando nel manico ormai da giorni dopo che il Tar gli ha ordinato di riaprire il Viale Parco alla luce del ricorso della signora Milena Gabriele, titolare dell’area di servizio IP, che con la chiusura dell’arteria è stata incredibilmente danneggiata. E siccome Occhiuto non sa resistere alla tentazione di scrivere (si fa per dire…) sui social, ecco che la signora Gabriele ci ha informato di un dialogo che è bene che conoscano anche tutti i cosentini.

Partiamo dal post del signor Cesare Marasco, che chiede al sindaco cosa abbia intenzione di fare dopo aver perso la causa al Tar. 

Davanti alla fatidica domanda (“Non si poteva interloquire prima con le attività e/o esercizi commerciali impattati dal progetto e trovare un accordo?”), Occhiuto non può fare altro che esibirsi nella sua specialità, ovvero raccontare cazzate. Ecco la prima. 

Quanto basta per far saltare la signora Milena Gabriele dalla sedia e rispondergli picche, facendogli capire che le cazzate può raccontarle agli altri cosentini che ancora “ammuccano” ma non certo a lei, che sta combattendo una dura battaglia per rivendicare i suoi sacrosanti diritti. Ed ecco la prima mazzata nella testa di questo soggetto ormai davvero indefinibile. 

Occhiuto, a questo punto, vista la malaparata, si esibisce nel suo solito squallido gioco dello scaricabarile accusando la Regione quando tutti invece sanno – proprio perché l’ha confessato lui stesso!!! – che il cantiere si riferisce al suo orrendo parco dinonsisabeneche sbandierato ai quattro venti per giustificare ancora la chiusura del viale. Ma ecco la risposta per esteso del cazzaro, che è importante da leggere per capire quanto sia meschino quest’uomo. 

Ed eccoci all’epilogo, vale a dire all’ultima, definitiva risposta della signora Milena Gabriele, che ribadisce tutte le bugie e le menzogne del sindaco e ristabilisce la verità, che peraltro è sotto gli occhi di tutti i cosentini.

Egregio sindaco, in risposta ai suoi commenti su Facebook, risulta doveroso precisare quanto segue. I diversi incontri a cui fa riferimento in realtà non ci sono stati. L’unica volta in cui le ho chiesto un incontro è avvenuto allo presenza del mio legale avvocato Pietro Funari. In quell’unica circostanza, l’intento era solo quello di trovare una soluzione condivisa che salvaguardasse la mia impresa e non ostacolasse i progetti dell’amministrazione.

È vero che la sua proposta fu quella di trasferire l’impianto in un’altra zona, ma la sua ipotesi fu immediatamente scartata, considerati gli investimenti corposi da me sostenuti sulla base di autorizzazioni e concessioni di provenienza comunale. Nella stessa circostanza non ha mancato di dire che un eventuale indennizzo per il trasferimento dell’impianto non era ipotizzabile e che io avrei dovuto modificare la mia attività erogando “PROFUMI” invece che benzina. Bel modo di confrontarsi.

Questa è la verità dei fatti, signor sindaco!!! Quanto alla riconducibilità alla Regione della cantierizzazione del Viale Parco/Mancini a mio parere rappresenta un vero pretesto in quanto la stessa è stata decisa e continuata da lei, come da impugnativa della deliberazione N.102 della giunta comunale avente ad oggetto letteralmente “approvazione progetto esecutivo del parco urbano eccetera eccetera”.

Signor sindaco, ritengo che è compito primario del primo cittadino quello di dare il buon esempio, nel rispetto del buon vivere sociale, nel rispetto delle priorità dei cittadini che dovrebbe rappresentare e soprattutto nel rispetto della LEGGE, quindi del Tar. 

E ad Occhiuto ancora gli fa male la testa… perché dopo questa risposta, con la coda tra le gambe, se n’è tornato da dov’era venuto ovvero nelle fogne a lui tanto care.