Cosenza. “La scelta di demolire immobili privati del centro storico è scellerata”

LA SCELTA DI DEMOLIRE IMMOBILI PRIVATI DEL CENTRO STORICO È SCELLERATA

Apprendiamo da dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Cosenza Franz Caruso, che, lo stesso, avrebbe, attraverso un’ordinanza, intimato la messa in sicurezza o la demolizione, a carico dei proprietari, dello stabile sito in Via Giuseppe Campagna. Siamo consapevoli che si tratta di un atto dovuto, di ordinaria amministrazione, ma che presenta alcune criticità.

Siamo convinti che gli stessi proprietari privati, pur colpevoli e responsabili dell’abbandono e del degrado degli stabili in loro possesso, non possano e non debbano decidere delle sorti del centro storico e dei palazzi che, malgrado le pessime e ormai difficilmente recuperabili condizioni di stabilità strutturale e agibilità, rappresentano comunque elementi di assoluto pregio e valenza storica, di grande importanza culturale e paesaggistica per tutta la città.

Non si può demandare a chi ha già dimostrato totale disinteresse la possibilità di decidere un eventuale abbattimento nel centro storico. Siamo ben consapevoli che i costi di recupero quasi sempre superano di gran lunga i futuri valori immobiliari e che, per tale motivo, un privato può optare per la soluzione più “facile ossia la demolizione. D’altro canto, non possiamo e non vogliamo permettere nuove demolizioni dopo gli scempi perpetuati su via Gaeta e Santa Lucia, luoghi che sembrano usciti da scenari di guerra, altamente pericolosi, con calcinacci, travi, intonaci e piastrelle che incombono sui passanti e che si staccano ad ogni scossa anche di lieve entità. Tra l’altro, queste demolizioni hanno come disvalore aggiunto l’indebolimento dei palazzi concatenati e non risolvono il problema della proprietà privata che rimane anche per le aree soggette a demolizione.

Alla luce di tutto ciò, ci chiediamo come mai nel 2017 buona parte dell’attuale maggioranza interpellò il ministro Franceschini e la Soprintendenza per bloccare lo stesso intervento, imponendo un vincolo monumentale agli edifici, mentre oggi si ritorna a parlarne? Via Giuseppe Campagna è chiamata storicamente Vinedda d’’a nive, perché vi si tenevano i blocchi di ghiaccio che erano gli antesignani dei frigoriferi, e costituisce un luogo unico per la sua conformazione. Il palazzo in questione, inoltre, ha un importante portale rinascimentale che fa parte del patrimonio più autentico della città storica, la cui demolizione totale rischierebbe di stravolgere l’aspetto paesaggistico e culturale della città ancora una volta, interessando anche il versante situato sul lungo fiume Crati.
Bisogna tenere conto, inoltre, che tutte le operazioni effettuate sulle costruzioni del Centro storico necessitano delle autorizzazioni da parte dell’organo periferico del Ministero della Cultura, la Soprintendenza perché tutto il Centro storico di Cosenza è tutelato da un vincolo per ‘notevole interesse pubblico,’ artt. 136-146 D. Lgs. 42/2004, che impedisce la costruzione o la sostituzione volumetrica di edifici senza un obbligatorio parere positivo da parte della Soprintendenza. A questo proposito il Segretario regionale del Mibac, dottor Patamia, aveva già l’11 luglio 2017 inviato una comunicazione -alla Soprintendenza ABAP di Cosenza- nella quale invitava l’allora Soprintendente, dottor Pagano, “…ad adottare ogni azione al fine di evitare la perdita, in tutto o in parte, del patrimonio suddetto ….tenuto conto dei vincoli e dei dispositivi di tutela operanti…” Il dottor Patamia invitava, altresì, il dottor Pagano a tenere conto del parere negativo che, in data 7. 10. 2014, il precedente Soprintendente architetto Garella aveva dato ad una richiesta dello stesso tenore demolitivo avanzata dal Sindaco Occhiuto, in data 2.10.2014.

Ribadiamo che siamo assolutamente convinti che non si possano demolire altri edifici storici e che non si debbano delegare ai privati tali decisioni; che gli enti pubblici preposti (Comune, Provincia, Regione) possano e debbano intervenire per acquisire, requisire o espropriare tali immobili di cui ormai il prezzo è irrisorio, intervenendo poi immediatamente; che si debba affidarsi a pareri di esperti per provare a salvare il salvabile, recuperando in maniera, almeno parziale, gli immobili o le mura esterne, creando processi di riuso tramite giardini interni e spazi di convivialità come nel caso dei ruin pubs ormai diffusissimi nelle più importanti capitali europee.

Cosenza, 1 giugno 2022.

Comitato Piazza Piccola
Prof. Battista Sangineto