Cosenza, la tua cambiale. Le ultime parole famose: Occhiù, adesso fatti rottamare

Le ultime parole famose sono, secondo un’espressione italiana dal tono scherzoso, affermazioni pronunciate in maniera decisa e definitiva e poi smentite dai fatti. Questa espressione si è diffusa in Italia grazie alle vignette disegnate da Bort per La Settimana Enigmistica, a partire dagli anni ’60. Ci sarebbe davvero un campionario infinito, soprattutto in politica, per rendere gli esempi da “ultime parole famose”. Noi usiamo la metafora, oggi, per ricordare ai più distratti quanto è stato detto, circa un anno fa, per provare a “salvare” il solito Mario Occhiuto dalle sue mille malefatte. In questo caso, i suoi celeberrimi debiti. 

Le “ultime parole famose” sono quelle di due suoi fedelissimi, esponenti di primo piano di quel “cerchio magico” che ha macinato e macina ancora soldi pubblici accollando tutto quello che è possibile sul groppone dei cosentini. Si tratta di due avvocati, Giovanni De Rose e Benedetto Carratelli.

Partiamo da De Rose, che intervistato dal Corriere della Sera, commentando la prima sentenza del Tribunale di Cosenza, affermava non già che l’indennità di Occhiuto era “impignorabile” e neanche, come fa in queste ore, che il Comune avrebbe accantonato la somma da detrarre dallo stipendio del cazzaro, bensì perorava la causa dello “sconto”.

“Il giudice ha ingiustamente considerato l’indennità lorda ma le tasse non sono pignorabili. E quindi la cifra annua, eventualmente, sarebbe di 43mila” ha calcolato il buon De Rose, secondo il quale 43mila euro per cinque anni vale a dire 215mila euro sarebbero bruscolini…  Ma il campione assoluto da “ultime parole famose” è senz’altro il Trombone per eccellenza del Foro di Cosenza ovvero l’avvocato Benedetto Carratelli, che alla domanda – ma il Comune e quindi i cosentini dovranno pagare i debiti personali di Occhiuto? – ha candidamente risposto così: “Scenario impossibile. Primo perché la sentenza sarà appellata e poi perché il mio cliente non arriverà mai a far pagare i suoi debiti al Comune. Potrebbe sempre optare per la rottamazione e il problema si risolverebbe…”. Capito? Occhiuto, come ultima ratio o ultima spiaggia, potrebbe sempre ricorrere alla rottamazione e noi cosentini siamo davvero curiosissimi di sapere se lo farà davvero o se si tratta del solito esempio classico da “ultime parole famose”.

Ma, dulcis in fundo, torniamo al tenero (tanto per restare in tema di Settimana Enigmistica) Giovanni (De Rose). Domanda: com’è possibile che un sindaco abbia due milioni di debiti? “Occhiuto è un grosso architetto, aveva delle aziende, poi è arrivata la crisi e con la crisi i problemi. Di fornitori e di tasse, che magari ha dichiarato ma non riusciva più a pagare…”. E a Cosenza ormai la risposta è diventata un coro assordante: “E le dobbiamo pagare noi?”.