Cosenza, la “vendetta” di Capu i Liuni e Franz. Sette domande a Maria Pia Funaro

La vicenda di Maria Pia Funaro, “licenziata” da Nicola Adamo dal ruolo di vicesindaca di Cosenza è stata ampiamente descritta e commentata. Tuttavia, ci sono dei contorni ancora poco chiari e ci sono troppi silenzi anomali. 

Sicuramente avrà ricevuto centinaia di telefonate e di solidarietà, ma è comodo fare la solidarietà quando non ti sente nessuno. Pubblicamente non è intervenuto nessuno a sua difesa nel campo del centrosinistra e sapete perché? Perché nessuno vuole rogne con un sindaco che deve rimanere in carica per altri tre anni e nessuno ha il coraggio di contraddire chi comanda. Specialmente se ha alle spalle un “boss” delle dimensioni di Nicola Adamo. 

Dal 2021 ad oggi, le uniche voci critiche sono state quelle di Mancini, Greco, De Simone e Palma che hanno dichiarato da mesi il fallimento amministrativo, ma non hanno grande autorità all’interno di un caravanserraglio come quello del Pd. 

Al di là della solidarietà strumentale di segmenti della destra, come Loizzo e Arnoni, e delle lacrime di coccodrillo di Bianca Rende, che probabilmente (e anche giustamente, per carità) avrà brindato alla notizia dell’indebolimento della giunta, nessuno ha praticamente detto niente. 

Il Movimento 5 Stelle, che esprime l’assessore Veronica Buffone, è rimasto silente come la sua coordinatrice regionale Anna Laura Orrico che non sembra sia intervenuta. Non è intervenuta la galassia dei partiti centristi con Azione e Italia Viva, né il fronte dei Verdi e Sinistra Italiana. 

Dopodiché nessun consigliere di maggioranza del Comune di Cosenza è intervenuto per commentare la vicenda, nemmeno quelli più vicini alla Funaro all’interno della variegata galassia dei gruppi consiliari, pensiamo al capogruppo della lista Franz Caruso Sindaco, o all’avvocato Chiara Penna. Tutti allineati e coperti. 

Non ha detto niente ovviamente neanche il consigliere Alimena, detto piccolo Franco, capogruppo Pd che era stato eletto addirittura in ticket con la Funaro, non ha detto niente l’altro assessore del Pd Damiano Covelli, e meno che meno il presidente del Consiglio pro tempore Mazzuca: né con una faccia, né con la seconda e neanche nella qualità di “guapp’i cartuni”. Silenzio.

Non ha detto niente la segretaria cittadina del Pd Giusy Caligiuri e il suo uomo-macchina Gabriele Petrone. Non ha detto niente Boccia o la segreteria nazionale di Elly Schlein, non ha detto niente la segreteria regionale di Nicola Irto. Non abbiamo letto nemmeno dichiarazioni dei principali rappresentanti istituzionali in Regione o in Provincia. Due cose le ha dette il segretario provinciale del Pd Pecoraro, scaricabarile di tutti i problemi locali, di cui tanto frega anche il giusto. Ma sarebbe da stupidi credere che la vicenda si possa risolvere nel confronto Pecoraro-Funaro.  

Allora, visto che Nicola Adamo travestito da Franz Caruso ha rivolto a Maria Pia Funaro accuse precise e circostanziate, le chiediamo di rispondere ad alcune domande, visto che ha convocato per oggi pomeriggio una conferenza stampa al Caffè Telesio (ore 17). 

1) Perché era assente alla Giunta che ha approvato il Bilancio di previsione 2024 il 2 ottobre? Cosa si nasconde dietro questo bilancio? Che critiche e osservazioni muove? 

2) Perché non ha condiviso la scelta del sindaco di sostenere Colistro come revisore del bilancio nel Consiglio comunale di luglio?  

3) Conferma che ha spostato la posizione della Cgil sull’ospedale a Rende e non ha condiviso la risposta proposta dal sindaco sulla chat Whatsapp della giunta? 

4) E’ al corrente che c’è qualcuno che sta realizzando grandi affari con il Palazzo Parisio in pieno centro cittadino e che la Giunta sta impedendo a tutti di avere accesso agli atti?

5) Conferma che non ha condiviso la scelta di demolire la piazzetta di Via Roma davanti alla scuola elementare rompendo lì per la prima volta con il sindaco?  

6) Se allora non ha condiviso i principali indirizzi dell’amministrazione, come mai non ha pensato a dimettersi in questi mesi da una carica che è stata da lei voluta su richiesta al tempo di Francesco Boccia? 

7) Si narra di ottimi rapporti fra lei, Carlo Guccione e Franco Iacucci, li ha sentiti in questi giorni? Erano fra i suoi difensori, almeno ci risulta cosi.

Sono domande fatte con affetto per chiarire i margini della questione. Vedremo se risponderà o meno. Solo qualche ora di pazienza.