Cosenza, l’alta mafia dietro il drenaggio dei fondi pubblici: l’inchiesta di RaiNews24

Dieci minuti serrati e incalzanti di inchiesta su Cosenza, un’intervista del giornalista Pino Finocchiaro all’ex assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Cosenza Giulia Fresca realizzata in diversi punti della città e una serie di denunce pesantissime, tra l’altro già fatte con dovizia di particolari anche davanti al procuratore Nicola Gratteri. RaiNews24 meno di un anno fa aveva rotto gli indugi ed aveva pubblicato la versione integrale dell’intervista alla Fresca, della quale era stata diffusa un’anticipazione. Ecco il testo integrale, che torna di grande attualità all’indomani del nuovo decreto di sequestro per piazza Fera. 

GIULIA FRESCA: Questa è una città appetibile ed è naturale che le cosche decidano di approdare qui e di attenzionare questa città per quello che è stato fatto, per quello che è e per quello che sarà…

Intercettazione ambientale dell’8 marzo 2016, Francesco Tucci, direttore dei lavori del cantiere di piazza Fera/Bilotti: “Fresca non deve più entrare in cantiere, gli ho detto ad Enza Bruno Bossio…”.

PINO FINOCCHIARO – Giulia Fresca, ingegnere, collega giornalista, è stata assessore a Cosenza ed è stato citata nelle intercettazioni ambientali della Dda di Catanzaro perché qualcuno non voleva farla entrare nel cantiere di piazza Fera. Chi non voleva che tu entrassi nel cantiere e perché?

LA PUNTA DELL’ICEBERG GIULIA FRESCA: Perché da tecnico evidenziavo le molte criticità che c’erano per l’esecuzione e la tempistica dei lavori. In questo cantiere hanno lavorato imprese subappaltatrici che non venivano pagate ma che costringevano gli operai a lavorare lo stesso proprio perché c’era un’esigenza a livello temporale di dover consegnare i lavori. Su questi pavimenti ci sono state squadre di operai che hanno lavorato buttando sudore e sangue senza tener conto delle giornate lavorative e delle condizioni del tempo… e io ero insieme a loro tutte le mattine. Scatta il veto su di me, su Giulia Fresca perché io monitoravo quotidianamente i lavori rendendoli pubblici sui social e sui media per capire cosa si stava facendo… E’ soltanto la punta dell’iceberg, ne sono profondamente convinta: Gratteri conosce carte, situazioni e territorio e soprattutto è calabrese e conosce anche determinati meccanismi.

PINO FINOCCHIARO – L’operazione “Lande desolate” parte da qui, da piazza Fera, uno dei tre appalti oggetto dell’inchiesta, ma sembra che quello che abbiamo letto finora sia soltanto la punta dell’iceberg e che ci sia molto altro da far emergere. Questa piazza è molto emblematica perché è qui che opera il clan Muto e sostanzialmente quello che emerge è che la corruzione è anche un modo per finanziare la ‘ndrangheta: soldi pubblici, soldi nostri finiscono direttamente nelle casse della ‘ndrangheta.

LA BUROCRAZIA DEI COLLETTI BIANCHI E I FLUSSI DI DENARO GIULIA FRESCA: E’ la burocrazia dei colletti bianchi, che occupa posti importanti nelle istituzioni ma sempre legati alla politica. Sono comunque ricattabili dalla politica e funzionali alla politica, sono dirigenti, direttori generali e funzionari fortemente condizionati dal potere politic del momento… io la definisco la violenza del potere… Nel momento in cui una impresa assume l’incarico per operare su 3 grossi cantieri deve avere la capacità tecnica, anche umana, di poter operare… deve mettere uomini, mezzi e soldi per quel cantiere finalizzato… il problema di questi giochi sono stati i flussi di denaro: si prendevano da una parte e si stornavano dall’altra… Se si hanno tre cantieri contemporaneamente e bisogna scavare delle buche, bisogna avere tre escavatori… non si può averne uno solo e spostarlo perché altrimenti vuol dire che o non c’è l’urgenza di operare in quel contesto o che non si hanno i mezzi necessari e sufficienti per lavorare su tre cantieri e assumere quegli incarichi in contemporanea. La politica tende a fare cartello di quelle che sono le opere e loro devono soddisfare la vanità dei politici e delle loro inaugurazioni. Pur di inaugurare un’opera non si vede neanche la qualità dei lavori… e poi ce ne accorgiamo solo dopo le stragi.

… Gratteri ha profondamente ragione: quanto sta uscendo fuori è solo la punta di un iceberg di quello che sta succedendo in Calabria… Quella di oggi è una mafia di laureati, non ci sono più le coppole e gli scarponi, non c’è più la vecchia ‘ndrangheta che si racconta nei libri. Si tratta di persone che hanno studiato, siamo davanti a una “mafia intellettuale”, a un’alta mafia. Persone che hanno i loro giochi e i loro comitati d’affari.

POTERI FORTI E MASSONERIA 

… Cosenza è una città particolare: negli anni si sono consolidati poteri forti, molto forti. espressione di un certo tipo di massoneria, che ha forti ingerenze nel governo della città. Ma la cosa più grave è che costoro hanno creato uno stato di bisogno della popolazione e delle classi professionali e per questo lo stato e le istituzioni hanno il dovere di incidere e di far sentire la loro voce.

… Voglio farti sorridere: il traffico è un problema di Cosenza… Ora abbiamo il ponte di Calatrava, che è costato 15 milioni di euro e non ha risolto nessun problema delle infrastrutture di collegamento trasversale di una città che si sviluppa su linea longitudinale, è un’incompiuta perché collega il niente con il nulla e mancano le infrastrutture viarie, però sotto ci sono dei terreni, che sono appetibili e saranno i luoghi della speculazione prossima ventura.

… Vuoi sapere se ho paura? Sono stata oggetto di minacce di morte nonostante il periodo di malattia che sto affrontando… Non ho paura perché credo nelle istituzioni e nella magistratura, credo nel senso di legalità delle persone e in particolar modo dei magistrati e sono sicura che garantiranno giustizia a tutta la città….

CLICCA QUI PER VEDERE L’INCHIESTA (http://www.rainews.it/dl/rainews/media/L-alta-mafia-dietro-il-drenaggio-delle-risorse-pubbliche-a-Cosenza-La-denuncia-dell-ingegnere-Giulia-Fresca-6f9680b2-4b6f-4257-baf6-2defb9680972.html?fbclid=IwAR11MYm2pdlfKeYtcmt4UeFyb5wTpVILAff4SE3FcxVkIKDvx7L1w0WNcNU)