Cosenza, l’arcivescovo Nolè trova un rifugio all’ex frate gay: una lobby in azione?

Mentre i vertici della Chiesa, Papa Francesco e cardinal Gualtiero Bassetti in prima linea, lottano con tutte le forze contro i diritti alle coppie gay, c’è chi dentro alla Chiesa cosentina continua a vivere la propria condizione di omosessuale senza apparenti conflitti interiori. Se non proprio alla luce del sole, perlomeno, in posti nascosti, nel cuore della notte.

Dopo il caso che ha visto la coppia di rumeni accolta in casa da un sacerdote del Tirreno (don Bruno Midaglia) in cambio di presunte prestazioni sessuali, finite poi in imbarazzanti registrazioni audiovisive sbarcate nelle aule del tribunale di Paola, arriva da Casole Bruzio l’ultimo, altrettanto imbarazzante caso di tonaca-omo.

Si tratta di don Francesco Guagliani, ex cappellano militare, pizzicato senza abito talare dal vescovo, con le stellette, in un locale gay dell’Italia centrale. Dopo essere stato allontanato dall’ordinariato militare  per direttissima (pare che il prete in questione ex frate conventuale sia stato coinvolto in una questione sentimentale con un prete della diocesi di Pistoia, poi suicidatosi), il don Guagliani è stato accolto dal vescovo Nolè, anch’egli frate conventuale, nella diocesi di Cosenza, nascondendo e mascherando i tristi episodi che hanno riguardato l’ex frate francescano.

Una storia come tante altre, fatta di omissioni, di peccati mortali e di trasferimenti oscuri. Oggi il prete ex frate esercita la sua professione di amministratore della parrocchia di Santa Marina (ormai dal mese di luglio) nel nostro centro presilano grazie al favore del vescovo di Cosenza. Un giro quello dei preti omosessuali del quale farebbero parte anche altri sacerdoti. Sacerdoti che si innamorano di giovani, preti che sono ufficialmente fidanzati con altri preti ma, soprattutto, che frequentano giovani gigolò. Per poi finire a quelli che cercano di adescare i ragazzi di colore in cambio di qualche banconota da 20 euro. A Cosenza una lobby? Forse sì, certamente percorsa da mille fremiti e messa a rischio dagli spifferi di vicende boccaccesche che le denunce anonime e anche alcuni libri contribuiscono a rivelare.