Cosenza, l’Aterp sta per inviare 1500 decreti di sfratto per morosità

In questa terra tutto è possibile perché tutto funziona all’incontrario. Questa è la terra dove il Diritto è sinonimo di favore. E quello che ti spetta lo devi elemosinare: casa, lavoro, salute, trasporti, servizi. L’emergenza abitativa, a Cosenza, sono secoli che va avanti. E nonostante ciò succede che, da un lato tutti i fondi ex-Gescal destinati alla manutenzione degli alloggi popolari sono stati sperperati dalla regione Calabria tra Short list e consulenze esterne. Dall’altro le famiglie sono costrette a vivere tra umidità e rischio crolli.

L’esempio della signora Saveria che vive da quasi trent’ anni in un alloggio popolare (zona Tredici Canali), insieme al marito cardiopatico, è la prova di tutto il loro ladrocinio. La signora Saveria ha inoltrato all’Aterp decine e decine di segnalazioni in merito a continue infiltrazioni piovane nel loro appartamento. Ma l’Aterp non ha mai risposto, fino al luglio scorso quando il soffitto della camera da letto della signora Saveria è crollato. Per fortuna durante il giorno, e nessuno si è fatto male. Nonostante cioè l’Aterp, senza porsi il ben che minimo scrupolo, come risposta alla signora Saveria, gli ha spedito una bella lettera di sfratto. Come si suol dire: oltre al danno non poteva mancare la beffa. Ma è una beffa che non colpirà solo la signora Saveria.  Infatti l’ Aterp, guidata da Ambrogio Mascherpa (PD), sempre senza vergogna, sta per mettere in campo una task force per sfrattare oltre 1500 inquilini di case popolari nella nostra città. Senza porsi nessun problema di natura sociale.

L’azione, concordata attraverso un protocollo con il prefetto, si pone l’obiettivo, secondo l’Aterp, di controllare, regolamentare e censire il patrimonio immobiliare  pubblico. E i controlli sono già partiti da un pezzo. E da una prima “ricognizione” pare siano in arrivo 1500 decreti di rilascio degli alloggi per morosità. Oltre agli sfratti per chi, come la signora Saveria, vive in case inagibili. La famosa questione “legalità” che vale solo per chi non ha santi in paradiso.

Nel mentre, e a riprova di ciò, non ci pare che l’Aterp, ad esempio, si sia mai interessato dei tanti magazzini di loro proprietà dove da tempo risiedono attività commerciali, o delle tante case in centro “assegnate” trent’anni fa a dirigenti pubblici che ancora oggi, nonostante i loro stipendioni, pagano 50 euro al mese.

Cosenza è il mondo alla rovescia. Chi guadagna 3000 euro al mese paga di fitto 50 euro in pieno centro, e chi guadagna 400 euro al mese, e non può pagare un fitto, viene sfrattato. E poi Cosenza, si sa, è  anche la città dove la legge la devono rispettare soli i poveri ed i caggi. Tutti gli altri possono fare quello che gli pare. Staremo a vedere.