Cosenza, Mancini: “Piazzetta dei Follari bella e abbandonata”

Piazzetta dei Follari regala uno degli scorci più suggestivi del nostro straordinario centro storico – così Giacomo Mancini, già parlamentare socialista e membro della direzione dell’assemblea del Pd Calabria.

Ricavata nel 1700 da una parte del giardino del monastero di Santa Maria delle Vergini, qui- ricorda Mancini – gli allevatori di bozzoli (Cosenza per secoli è stata il mercato più importante della seta non solo in Calabria) portavano il frutto del proprio lavoro per venderlo ai produttori più grossi che si occupavano poi delle successive fasi della lavorazione. C’è chi la chiama anche “chjazza d’i cucùlli” proprio dal termine che in dialetto indica i bozzoli.

La spelendida scalinata della piazzetta termina su via del Liceo,che noi cosentini chiamiamo da secoli, la calata della della corda, rievocando un vicenda amorosa e insieme tragica che ebbe protagonista una fanciulla che per incontrare il suo amato ad un ricevimento organizzato dalla aristocrazia cittadina in onore di Carlo V, imperatore del sacro romano impero giunto in città, si fece calare con una corda, appunto, dalle finestre del monastero.

La storia di secoli che rappresenta la quintessenza della cosentinità, oggi è conservata in un generale abbandono dei luoghi.

Da anni la pavimentazione è completamente saltata e per molti tratti inesistente. Le panchine divelte, l’illuminazione inesistente, la vegetazione non curata, la fontana non funzionante. 

Se non fosse per l’impegno degli operai delle cooperative che fanno quello che possono, sarebbe uno dei tanti luoghi degradati del centro storico gli ali non potati.

Ad onor del vero qualche settimana fa l’assessore comunale De Cicco ha provveduto meritoriamente a far riparare una voragine (che era li da anni, da anni eh) che rendeva difficile il passaggio sulla sovrastante via dell’Accademia.

Pur tuttavia ben altri e ben più importanti sono gli interventi da realizzare che da troppo tempo inascoltati i residenti (tra i quali ci sono anche io) reclamano.

Historia magistra vitae, ammoniva Cicerone. La storia è maestra di vita. Solo con la tutela del patrimonio – conclude Mancini che possiede, il futuro per la nostra diletta città potrà essere più luminoso.