Cosenza, Occhiuto depresso: la (solita) figura di… Vizza!

Ieri mattina il Tribunale di Cosenza ha assolto Iacchite’ dalle infamanti accuse di stalking sostenute dallo squallido sindaco cazzaro che la città si ritrova a sopportare ormai da quasi otto anni. Non avremmo neanche voluto scrivere la notizia per evitare di mettere in difficoltà il giudice che ha scritto la sentenza (del quale non faremo neanche il nome), evidentemente tirato per la giacca non solo dallo squallido cazzaro e dal suo avvocato “tromboncino” (da non confondere con il trombone e la trombetta) ma soprattutto dal Gattopardo procuratore.

L’orribile bestia, non avendo trovato sostituti o – peggio – aggiunti pronti a sostenere la sua ridicola accusa, si è buttato su una impresentabile magistrata onoraria e non togata, che pur di compiacerlo avrebbe sostenuto qualsiasi teorema. E il risultato finale è stato una disfatta. Il “tromboncino”, alla fine del teatrino, si è accasciato – distrutto – su una sedia a meditare probabilmente altre “brillanti” strategie per il suo pessimo cliente. E questa splendida visione (che conserveremo sempre nei nostri cuori) ci dà anche la possibilità di ringraziare ancora una volta pubblicamente il nostro avvocato, Nicola Mondelli, per l’efficace e impeccabile discussione del processo, svolta tra l’altro davanti a un numeroso pubblico, che gli ha consentito di vincere la causa e di dare una sonora lezione ad un pallone gonfiato che si crede onnipotente solo perché fa parte di lobby di potere dagli interessi inconfessabili.

Ma per sdrammatizzare e darvi il quadro reale di quello che si consuma nel molto presunto palazzo della giustizia di Cosenza, a questo punto, non possiamo far altro che ricordare a tutti i nostri lettori ma soprattutto a quelli che ci vogliono male, i termini con i quali il cazzaro e il tromboncino avevano pensato di risolvere la questione. E badate bene, se avessero ottenuto ciò che volevano, come del resto hanno già fatto negli anni passati, avrebbero inondato i media di regime dei loro squallidi comunicati trionfalistici. E invece, da ieri mattina, sono in catalessi: incapaci di proferire parola.

Bene, la strategia per dimostrare lo stalking, come ovviamente vi abbiamo documentato nei giorni scorsi, era stata quella di “certificare” che il cazzaro è affetto da “depressione cronica”, provocata naturalmente dai “terribili” articoli di Iacchite’. E allora, per ridere insieme ai nostri lettori e sostenitori, andiamo a (ri)leggere insieme il magnifico certificato vergato dalla penna dell’ineffabile Carmine Vizza, assessore della giunta cazzara ma di professione medico di base, specialista in malattie infettive (!!!) ma medico curante del nostro fantasmagorico cazzaro.

Occhiuto ha continuato a sostenere questa tesi anche in Tribunale, nel momento in cui si sono svolte le udienze relative alle sue numerose e infinite denunce, anche per stalking. La novità è che – finalmente! – un giudice gli ha chiesto di portare le prove di questi suoi “problemi fisici”. E così qualche giorno fa la montagna ha partorito il topolino. Occhiuto infatti ha presentato un certificato nel quale si attesta appunto che è affetto da “sindrome ansiosa depressiva cronica”.

Delle due l’una: o Occhiuto è davvero malato e dunque non può essere neanche in condizione di svolgere le sue funzioni “lavorative” di sindaco della città oppure si tratta di un certificato medico completamente falso, dal momento che continua imperterrito a vessare la cittadinanza con il suo governo autoritario e repressivo. Ai nostri lettori, come sempre, il compito di farsi un’opinione e di decidere cosa pensare. Noi, nel frattempo, (ri)pubblichiamo questo delirante certificato medico al quale non ha creduto neanche il Tribunale di Cosenza. Con un solo commento a latere: invece di “parola di… Vizza” siamo passati a “figura di… Vizza”, che – come sapete bene – è praticamente la stessa cosa. Sempre a futura memoria.

IL CERTIFICATO MEDICO DI VIZZA Certifico, nella qualità di medico curante medicina generale, di avere in carico quale mio assistito, il signor Occhiuto Mario, a decorrere dal 1990. Dal luglio 2015 ad oggi, il paziente è stato da me periodicamente (90 giorni) visitato per un quadro clinico specifico.

QUADRO CLINICO

Nel corso di tali visite il paziente lamentava alternativamente un corredo sintomatologico vario:

sintomi psichici: turbamento e disagio psichico, senso di ansia, tremori, iperidrosi, cefalea, vertigini, insonnia, disturbi del tono umore.

somatizzazioni cardiorespiratorie, palpitazioni, tachicardia, affaticatimento respiratorio.

somatizzazioni gastrointestinali: senso tensione epigastrica, pirosi gastrica, meteorismo.

Nel periodo interessato il paziente ha avuto tre episodi di tachicardia sinusale (120 battiti), regrediti solo dopo somministrazione di farmaci ansiolitici.

Il paziente riferisce che questi sintomi da me riscontrati erano dovuti ad ininterrotti attacchi mediatici tramite in sito web autore di una campagna diffamatoria e persecutoria.

Il paziente riferisce che questa sua mancata serenità si ripercuoteva anche nei rapporti relazionali di tipo familiare e con amici.

DIAGNOSI

SINDROME ANSIOSO DEPRESSIVA CON DISTURBI DELL’UMORE E SOMATIZZAZIONI MULTIORGANO DI TIPO REATTIVO

La patologia pur nella caratteristica di tipo funzionale ha creato e persiste allo stato attuale un certificato “danno clinico”.

ESAME PATOLOGIA E CAMPAGNA MEDIATICA DIFFAMATORIA, PERSECUTORIA

Il paziente è mio assistito dal 1990. Non ha mai avuto sintomi di tale carattere clinico. I sintomi sono iniziati in termini temporali in stretta correlazione temporale con la campagna mediatica denunciata dal paziente. La persistenza dei sintomi è un elemento associabile al perdurare dell’attività diffamatoria. L’intero quadro clinico è scientificamente legato a fenomeni funzionali reattivi ad eventi di natura esterna.

Il nesso è sostenuto dal punto di vista medico dalla stabilizzazione cronica dei sintomi clinici correlati alla persistenza dell’attività mediatica via web e dalla concomitante accentuazione in episodi ritenuti particolarmente offensivi da parte del paziente.

Cosenza, 18 dicembre 2018