Cosenza, Occhiuto&Pagano: Dio li fa (cazzari) e poi li accoppia

Dal Soprintendente Mario Pagano riceviamo e pubblichiamo.

Leggiamo con sorpresa le dichiarazioni della senatrice 5stelle Margherita Corrado su Cosenza e in particolare sul “Progetto di riqualificazione lungo il fiume Crati da Vaglio Lise al Centro Storico”.

Occorre precisare che la Soprintendenza non si è ancora espressa sull’autorizzazione paesaggistica e che solo ora sono pervenuti gli elementi integrativi richiesti al Comune, sono in corso accertamenti e incontri tecnici.

Per quanto riguarda il Museo di Alarico (con la prevista e già appaltata demolizione del Jolly Hotel salvo i due piani inferiori), il parere della Commissione Regionale non è necessario, in quanto la senatrice Corrado dovrebbe sapere che la data della costruzione è inferiore a 70 anni; esiste un parere positivo sul progetto preliminare già dal 2015 del Soprintendente Garella, ed indubbiamente la demolizione produce un sensibile miglioramento paesaggistico; la Soprintendenza e la Provincia invece hanno bocciato la sistemazione dell’alveo fluviale con briglie di cemento.

Mario Pagano e Mario Occhiuto: Dio li fa e poi li accoppia

In quanto a presunte sinergie con l’attuale sindaco Occhiuto, forse ignora la senatrice Corrado che esiste il dovere istituzionale della leale collaborazione tra soprintendenti ed enti e autorità locali, come anche mostra propendere per una concezione oscurantista della ricerca archeologica.

In quanto all’organizzazione interna dell’ufficio, le accuse non circostanziate e velate sono prive di ogni fondamento e vanno rinviate al mittente: nessuna dimissione di funzionari, nessuna diversa mansione, nessuna censura ministeriale: i nuovi Capi area, incarichi di carattere prevalentemente fiduciario, così previsti dall’ordinamento, sono stati selezionati con trasparenza ed equità a domanda nelle persone col curriculum più adeguato.

La Corrado raccoglie le lamentele di ambigui funzionari, che si sono distinti negli anni passati per la loro documentata pessima gestione: ma dov’è questo mondo nuovo da Lei e da tutti invocato? Forse la Corrado non sa che la tanto vituperata gestione Pagano ha riorganizzato un Ufficio allo stremo, ha creato un sistema per l’Archeologia, da tempo abbandonata a se stessa nel Cosentino, ha prodotto sensazionali scoperte, soprattutto ha raggiunto tutti gli obiettivi ministeriali e possiede delle ottime performances?

Forse la senatrice Corrado preferirebbe il caos che denuncia per Reggio? Si documenti meglio e impieghi più utilmente e saggiamente il suo ruolo e il suo tempo per procurare risorse alle Soprintendenze calabresi, prive di fondi di missione e financo di un’auto di servizio.

La senatrice Corrado non è nuova a queste dichiarazioni false e fuorvianti: già in sede di Tribunale, a Torre Annunziata, ha dovuto ammettere per iscritto di avere rilasciato false e infamanti dichiarazioni riguardo lo scrivente e le vicende dello stadio di Crotone.

Mario Pagano, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone

Pur non volendo fare i difensori d’ufficio della senatrice Corrado, che sa benissimo difendersi da sola, ci corre l’obbligo di precisare alcune cose sulla nota diffusa dal quel personaggione che è il Soprintendente Pagano.

In un passo della sua, un po’ sofisticata ed un po’ abborracciata, autodifesa dice che la senatrice avrebbe detto che doveva essere la Regione a fermare la demolizione del Jolly, che l’edificio ha meno di 70 anni e che il precedente Soprintendente aveva dato un parziale assenso all’operazione dimenticandosi del tutto di avere firmato di suo pugno, il 12 luglio 2018 (meno di un mese fa), una lettera, che alleghiamo, nella quale si chiama intorno ad un tavolo tecnico per una “concorde riflessione” il Comune di Cosenza, la Provincia di Cosenza ed il Segretariato Regionale del Mibac, perché “ …le fasi della demolizione e quelle della ricostruzione non possono essere scisse in quanto costituiscono un tutt’uno propedeutico a qualsiasi scelta progettuale e sono da valutare unitamente alle opere che interessano l’ambito fluviale…”. La lettera allegata finisce suggerendo che la riunione si debba svolgere presso la sede del Segretariato Regionale del Mibac, presieduto dal dottor Patamia.Se lo era scordato, dottor Pagano? Lo scrive lei stesso che non si può slegare la demolizione dalla ricostruzione perché costituiscono un tutt’uno e, soprattutto, non potrebbero dare l’alibi ad Occhiuto di dire: ormai l’abbiamo demolito l’ex Jolly, facciamoci il Museo del Nulla!

Il dovere istituzionale di collaborare con le altre Istituzioni, come lei afferma, non avrebbe dovuto portarla al punto di firmare una convenzione per permettere, e addirittura collaborare attivamente, la ricerca di un tesoro, come se fosse un personaggio di un film alla Indiana Jones o di un fumetto come Martin Mystère. Per fortuna, in quella occasione, la sua non “oscurantistica” idea di archeologia fu bocciata da più seri dirigenti del Mibac e da una cinquantina fra i più noti archeologi italiani e stranieri che firmarono un appello affinché questa balzana idea non avesse seguito.

Riguardo ai suoi, volutamente incomprensibili, riferimenti alle manchevolezze dei suoi funzionari o il suo orgoglio per i grandi successi da lei ottenuti da quando è a capo della Soprintendenza, basti ricordare la vicenda di Punta Scifo nella quale lei, insieme ad altri, è inquisito a Crotone. (http://www.repubblica.it/cronaca/2017/08/04/news/crotone_il_soprintendente_sotto_accusa_per_lo_sfregio_ai_caraibi_d_italia-172312996/)