Cosenza, piazza Fera/Bilotti e affare Secop: quando Morra denunciava tutte le inquietanti analogie

Questo post, pubblicato dal Meetup Cosenza e oltre (quello di Morra, tanto per capirci) risale al 2017, pochi giorni dopo l’arresto di Giorgio Barbieri ed il sequestro del cantiere di Piazza Fera/Bilotti. E’ stato riproposto dagli attivisti un paio di anni dopo (nel 2019), per ricordare le inquietanti analogie tra il caso della piazza della ‘ndrangheta e quello del 1994, esattamente 28 anni fa (14 luglio come oggi…) quando Occhiuto fu arrestato per aver beneficiato di appalti pacchianamente truccati e fu salvato solo dalla prescrizione. Successivamente, Morra e i suoi fedelissimi hanno mollato la presa, evidentemente sotto ricatto da parte del cazzaro… Oggi si occupano di Tropea e Briatico e Cosenza (ma anche la Regione visto che sulla poltrona di governatore c’è il fratello parassita del cazzaro) è diventata “intoccabile”. 

La memoria è tesoro e custode di tutte le cose (e menu male…)

Fonte: Meetup Cosenza e oltre – anno del Signore 2017 – 

Il nostro primo cittadino, dopo gli eclatanti risvolti (vedi tra l’altro l’arresto di Giorgio Barbieri aggiudicatario dell’appalto) sui lavori di Piazza Fera/Bilotti, ha pensato bene di scaricare su altri le proprie inconfutabili responsabilità sull’esecuzione e sui ritardi dei lavori e sulla mancanza di un effettivo controllo riguardo alla modalità di scelta del tipo di appalto ed al corretto e legale svolgimento degli stessi. Egli si “tira fuori” dalle suddette responsabilità, adducendo di aver sottoposto gli atti al vaglio del prefetto e che addirittura per un periodo è stato costretto a vivere sottoscorta in quanto temeva ritorsioni nei suoi confronti da parte di soggetti non meglio specificati che minacciavano la sua incolumità perché le sue azioni sono state sempre improntate alla più stretta osservanza delle leggi.

Il signor sindaco ha la memoria corta. Dimentica che nel 1994 egli fu protagonista, all’inizio della sua carriera imprenditoriale, di una squallida e discussa vicenda relativa ad un appalto per lavori di manutenzione e ristrutturazione affidato dall’ USL alla società SE.CO.P. srl di cui l’architetto Occhiuto era amministratore unico; per questa vicenda egli fu sottoposto agli arresti insieme all’allora commissario dell’Usl Franco Petramala. Poi arrivò la prescrizione.

Ora, ricorrono con il caso su esposto, diverse “analogie” (anche se a parti invertite: allora Occhiuto era esecutore dei lavori, oggi in qualità di sindaco risulta committente dei lavori) con la faccenda Piazza Fera/Bilotti; infatti risulta quantomeno “opaca” l’assegnazione dell’appalto all’unica ditta partecipante (Barbieri); anche la SE.CO.P. a suo tempo, si aggiudicò l’appalto in un quadro di azioni eufemisticamente chiamate dai magistrati irregolari e di altri comportamenti illegittimi che portarono alla citata condanna in primo grado dell’architetto Occhiuto. Ora come allora emergono comportamenti tali da aver condotto all’arresto di imprenditori e di altri soggetti indagati.
Francamente alla luce di quanto accaduto nel lontano 1994 e di quanto ora sta accadendo, ci sembra debole la “giustificazione“ addotta dal sindaco Occhiuto che tutto è meno che uno sprovveduto.